Pontenure e Montale: fronte comune dei commercianti per i disagi del ponte

Riuniti in assemblea per fare il punto: «Paghiamo un prezzo troppo alto». Lamentano un calo degli incassi e la mancanza di informazioni certe sui tempi

Cristina Maserati
|2 giorni fa
L'incontro a cui hanno partecipato commercianti di Montale e Pontenure - © Libertà/Cristina Maserati
L'incontro a cui hanno partecipato commercianti di Montale e Pontenure - © Libertà/Cristina Maserati
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Commercianti di Montale e Pontenure uniscono le forze contro i disagi causati dalla chiusura del ponte sul Nure. L'incontro al bar Gianpino, promosso da Matteo Peracchi del Caffè Vecchia Posta, ha riunito operatori di entrambe le sponde del torrente per coordinare azioni comuni.
«Non discutiamo l'utilità dell'opera, ma vogliamo far sentire la nostra voce davanti alle criticità» ha spiegato Peracchi. I problemi sono condivisi: calo degli incassi, perdita di clienti fidelizzati, spese invariate. Alcuni hanno investito proprio prima della chiusura, senza preavviso.
Katia Segalini dell'Ortofrutta Mezzadri sottolinea: «Cittadini e commercianti pagano un prezzo alto. Questo costo collettivo non valeva un'opera provvisoria?» Gli esercenti chiedono informazioni ufficiali certe sui tempi: non è chiaro se i 180 giorni previsti siano solari o lavorativi, né se il lavoro su tre turni sia effettivo.
Criticata la segnaletica che indica "solo residenti", scoraggiando il passaggio. Tra le richieste: sgravi fiscali (Tari), ristori per mancate entrate, moratorie bancarie. Segnalati problemi di sicurezza sulla stretta strada di Muradello e per lavoratori in monopattino su percorsi poco illuminati. L'obiettivo: formalizzare le istanze, raccogliere firme e presentarle ad associazioni di categoria, enti locali e prefettura.