Giorgio Armani, l’amore discreto per la sua città

L'editoriale del direttore di Libertà Gian Luca Rocco

Gian Luca Rocco
Gian Luca Rocco
|2 giorni fa
Giorgio Armani, l’amore discreto per la sua città
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Cordoglio nel mondo intero per Giorgio Armani, lo stilista che ha fatto la storia della moda italiana con sobrietà, coerenza e passione in 50 anni di carriera, e scomparso giovedì 4 settembre all'età di 91 anni.
Per lunedì prossimo è stato proclamato lutto cittadino a Piacenza. Oggi Libertà dedica ad Armani, icona di stile ed eleganza, cinque pagine, tra storia della sua carriera di stilista e ricordi piacentini.
Qui di seguito l'editoriale del direttore di Libertà Gian Luca Rocco.
Giorgio Armani ha rappresentato molte cose. Non è stato solo per oltre 50 anni l’emblema del genio italiano, una vera icona di stile che ha vestito generazioni di attori e persone comuni, tutte unite nel segno di una sobrietà capace di innalzare il livello del gusto e dell’eleganza, non credo di temere smentite, dell’intera popolazione mondiale, fissando paletti che resteranno a lungo. Armani è un simbolo imprenditoriale: la sua ostinata caparbietà nel mantenere il controllo delle sue aziende, garantendo quell’italianità che altri brand nostrani hanno via via perso, è stata anche la dimostrazione che in Italia si può crescere e prosperare, senza cercare sempre facili fughe in avanti o altrove. Grazie Giorgio per avercelo ricordato. A me piace invece ricordare su queste pagine che Armani è stato, però, anche un simbolo di Piacenza, nel bene e nel male.
Nel bene, perché ha rappresentato come la nostra città sia capace di produrre talenti incredibili, icone mondiali nei campi più disparati, come se quel crocevia di merci che è la nostra città sia anche un crogiuolo in cui forgiare persone e personalità in grado di fare la differenza. Nel male, perché Piacenza a volte tende ad essere escludente con i suoi figli che magari hanno trovato fortuna altrove, come se, invece di avere un debito di riconoscenza o almeno un po’ di gratificazione nei loro confronti, si sentisse tradita e delusa da chi ha mosso i primi passi qui per poi esprimersi altrove, senza pensare che senza le nostre radici, non siamo nulla, a prescindere da dove andiamo e dove arriviamo. Due anni fa, la laurea ha suggellato, dopo tanti anni, una sorta di riconciliazione. Ma Giorgio Armani ha sempre amato la sua città, in modo discreto e senza clamori, esattamente come i suoi abitanti. Lo dimostrava la copia di Libertà che ogni giorno sfogliava insieme ad altri giornali (qualcuno dice che leggesse per prima, mi piace crederlo) e i biglietti di ringraziamento firmati di suo pugno quando, doverosamente, abbiamo voluto omaggiarlo per il compleanno suo o della sua azienda. Addio signor Armani, italiano e piacentino vero.
LE PAGINE DI LIBERTA' DEDICATE A GIORGIO ARMANI