Il giorno d'addio, Rivalta attende il suo figlio più illustre
Oggi le esequie blindatissime di Giorgio Armani nel cimitero del borgo. Marco Mengoni a cantare nell'ultimo atto?

Marcello Pollastri
|1 giorno fa

L'immagine di un Giorgio Armani sorridente dopo una sua sfilata
È il giorno dell’ultimo saluto a Giorgio Armani. Oggi lunedì 8 settembre, come anticipato ieri da Libertà, la sua terra d’origine si stringe nel ricordo dello stilista piacentino che ha saputo cambiare per sempre la moda italiana e internazionale. Dopo le ore intense della camera ardente a Milano, dove anche ieri migliaia di persone hanno sfilato per rendergli omaggio, Re Giorgio torna a casa: a Rivalta di Gazzola, lungo le sponde del Trebbia, nel borgo che custodisce la cappella di famiglia in cui sarà sepolto.
Da ieri, al cimitero di Rivalta si respira un’atmosfera sospesa. Un viavai continuo di auto e persone, tra curiosi, ammiratori e compaesani che si fermano davanti al cancello per deporre un fiore o scattare una foto, nella speranza di intuire quale sarà la cappella che ospiterà Armani. Non c’è certezza, e proprio questo alimenta i sussurri: alcuni indicano una cappella libera, altri siti alternativi. Intanto, il silenzio delle pietre e il verde della campagna custodiscono i segreti dell’ultimo riposo.
Le esequie saranno private, blindate, con un massimo di sessanta persone ammesse. Pochi intimi, amici e familiari strettissimi, secondo le volontà dello stilista. La discrezione che ha sempre contraddistinto Armani si riflette in questo addio: niente clamore mediatico, nessuna cerimonia aperta al pubblico, ma un rito raccolto, segnato dalla sobrietà. Da segnalare solo l’indiscrezione, circolata ieri, che a cantare potrebbe essere presente Marco Mengoni.

A garantire sicurezza e riservatezza ci saranno le forze dell’ordine, che già da ieri hanno intensificato i controlli nelle strade del borgo. Rivalta, per qualche ora, sarà sigillata: un’isola di silenzio attorno al dolore di una famiglia e di un’intera comunità.
A ribadire la richiesta di rispetto è stata anche l’Associazione dei Castelli del Ducato, guidata da Orazio Zanardi Landi, proprietario del borgo di Rivalta. «Domani Rivalta sarà blindata – ha spiegato l’associazione - per ragioni di sicurezza e per garantire la riservatezza del funerale». E ha aggiunto un richiamo che è anche omaggio: «Armani torna dove è nato, con un’immensa dichiarazione d’amore alla sua provincia e a quelle pietre del Trebbia che hanno ispirato il suo greige, elegante e intramontabile».
Per i visitatori del borgo sarà comunque possibile accedere a visite guidate in orari differenziati, ma l’invito rivolto a tutti è quello di rispettare la sacralità del momento. Il contrasto con le giornate milanesi è forte. Lì, alla camera ardente allestita in via Bergognone, quartier generale dell’impero Armani, è stata una processione ininterrotta di volti noti e cittadini comuni. Attori, modelle, politici, imprenditori, ma anche lavoratori della moda e persone qualsiasi. Tutti hanno voluto salutare l’uomo che ha reso accessibile un’eleganza essenziale, sobria, ma potente.
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