Mancano autisti, i sindacati: «Corse dei bus a rischio»
Preoccupazione in vista della riapertura delle scuole. E per le possibili code ai semafori della stazione. L'idea di Bongiorni: non a chiamata nelle ore di punta
Filippo Lezoli
|67 giorni fa

Autobus in piazzale Marconi
Le porte dell’autobus, dicono i sindacati, sono aperte. È una modalità discreta per invitare, chi deve studiare i tempi di percorrenza, a salire sul mezzo e a testare sul campo le difficoltà che incontrano quotidianamente gli autisti.
Difficoltà che gli stessi sindacati mettono in ordine e che riguardano innanzitutto il numero di conducenti alla guida dei bus, chiedendo a Seta un intervento in merito.
«Siamo sotto la soglia» sostiene Gabriele Delmolino (Filt Cgil). Premette anche che non è sempre stato così. «Sul bacino di Piacenza - dice - abbiamo vissuto per circa un anno e mezzo in controtendenza rispetto a quanto succede altrove. Ma oggi non riusciamo a soddisfare il fabbisogno ordinario».
Oggi gli autisti di Seta sono circa 200: di questi, 80 percorrono le strade extraurbane e 120 quelle del Comune capoluogo. «Ne servirebbero però altri dieci per coprire il servizio» afferma Salvatore Buono di Fit Cisl. C’è chi dice anche quindici.
«Se nei prossimi mesi il quadro non cambierà – aggiungono i sindacalisti - corriamo il rischio concreto di non essere in grado di coprire la totalità delle corse alla riapertura delle scuole». «La carenza di personale accentua le difficoltà - dice Delmolino - nel bilancio aziendale le ferie non godute sono infatti aumentate del 7%, arrivando a 43 giorni pro capite».
Un altro tema che sottolineano è quello della sicurezza e del nuovo sistema adottato nell’ambito della campagna di sicurezza stradale “Attenta-mente!”. «Siamo favorevoli a migliorare la sicurezza stradale - dice Alessandro Losini (Faisal) - ma questo monitoraggio può ulteriormente condizionare l’autista alla guida e si scontra con un’organizzazione dei tempi di percorrenza studiata ormai anni fa, nella maggior parte dei casi obsoleta. Non è rispecchiata la realtà di oggi, così come i dossi e le fermate attuali, oppure il fatto che anche le corriere extraurbane contrariamente al passato abbiano delle fermate da compiere in città, a Piacenza. Tutti aspetti che incidono sui tempi».
L’auspicio è che chi pianifica gli orari sia a bordo dei mezzi per prendere visione delle criticità. Da qui la richiesta «che i tempi di percorrenza vengano ricalcolati in modo congruo, come ad esempio è stato fatto per le linee 1 e 6».
Semafori in stazione
Fra gli autisti c’è allarme per le possibili code davanti alla stazione, dove sono presenti i semafori a chiamata, quando riprenderanno le scuole. Per Matteo Bongiorni, assessore ai lavori pubblici, il sistema può essere migliorato. «Intendiamo capire come e se intervenire: si potrebbe ad esempio rimodulare l’accensione e lo spegnimento nell’arco della giornata. Nelle ore mattutine, quelle di maggiore flusso, potrebbe essere sospeso il servizio di attraversamento a chiamata tramite semaforo. Inoltre stiamo cercando di rivedere le tempistiche di programmazione dello stesso semaforo, soprattutto riguardo alla distanza temporale che deve intercorrere fra una chiamata e l’altra. Probabilmente ora sono troppo ravvicinate. Il nostro obiettivo è impedire un attraversamento continuo da parte dei pedoni, provando a regolarlo».