«Ho lasciato il calcio per il tennis, Alcaraz è il mio idolo»

Riccardo Sartori, giovane portacolori del Tennis Club Bborgotrebbia, è tornato a piacenza dopo il successo agli Italiani

Michele Rancati
Michele Rancati
|43 giorni fa
©Libertà/Claudio Cavalli
©Libertà/Claudio Cavalli
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Martella da fondo, soffoca gli avversari con il diritto profondo e incisivo, fa la differenza grazie a concentrazione e determinazione.
Sembrerebbe di descrivere un piccolo Jannik Sinner. Eppure il suo idolo è Carlos Alcaraz, di cui vorrebbe iniziare anche a imitare il gioco.
È normale che Riccardo Sartori (classe 2013, 3.2 tesserato per il Tennis Club Borgotrebbia) guardi al meglio del meglio: ha appena vinto assieme a Diego Gentile il Campionato italiano di doppio, finendo in singolare tra i primi otto in Italia.
Nei giorni scorsi è tornato a Piacenza per giocare i Campionati provinciali sui campi di casa e per proseguire con la preparazione in vista dei prestigiosi impegni autunnali, da affrontare con ulteriore sicurezza dopo il trionfo tricolore.
Non che gli manchi la fiducia in se stesso, nonostante la giovanissima età.
«Ero arrivato ai Campionati italiani molto fiducioso perché comunque in questa annata sono sempre stati ai vertici nazionali - commenta Riccardo - in doppio io e Diego eravamo abbastanza certi di arrivare in semifinale, dove abbiamo poi battuto le teste di serie numero 1. Poi è arrivata la vittoria in finale, forse un po’ inaspettata e per questo ancora più soddisfacente».
Non ti stai trasformando in un doppista, però?
«No, no: io resto concentrato sul singolare, ma il doppio è molto divertente e si sposa molto bene con le mie caratteristiche, oltre a consentirmi di migliorare a rete, uno degli aspetti che devo migliorare».
Quali sono gli altri?
«Soprattutto il servizio, ma è anche una questione di età e di fisico».
La tua forza è soprattutto il gioco d’attacco da fondo campo.
«Direi di sì, ma ho la volontà di completare e migliorare il mio gioco. Credo che inizierò ad allenarmi cinque volte a settimana, per poi giocare i tornei nei week end».
Seguendo una fonte di ispirazione: Alcaraz.
«È il mio idolo, anche se il mio stile è più simile a quello di Sinner. ma Carlitos ha un gioco più vario, tra smorzate e colpi di genio».
Eri anche una promessa del calcio.
«Ero nelle giovanili del Piacenza, ma ho scelto di puntare solo sul tennis perché lo ritengo più divertente. Ho iniziato proprio grazie a questo spirito: da piccolissimo vedevo mio fratello Alessandro giocare con grande passione ed essere sorridente anche dopo una sconfitta, così ho voluto provare e pian piano sono cresciuto».
Prossimi appuntamenti?
«Il Next Gen di Torino e un altro importante torneo a Roma. Gli impegni sono tanti, ma mi sento pronto».
Riccardo Sartori con il direttore tecnico del Tennis Club Borgotrebbia, Gianluca Beghi.
Riccardo Sartori con il direttore tecnico del Tennis Club Borgotrebbia, Gianluca Beghi.