Dieci anni senza GB Fabbri: un busto e la piazza intitolata nel suo paese natale
Il mitico allenatore del Piacenza promosso in B nel campionato 1974/75 è stato ricordato a San Pietro in Casale nel Bolognese anche dai suoi ex giocatori Pecci e Colomba

Giorgio Lambri
June 15, 2025|32 giorni fa

Dieci anni senza il calcio spettacolare e futurista di GB Fabbri, morto il 2 giugno 2015 alle soglie dei novant’anni. Se ne sono ricordati al Poggetto di San Pietro in Casale, comune bassaiolo di 13mila abitanti della città metropolitana di Bologna, stretto tra il canale Navile e il Reno, intitolandogli la piazza e scoprendo un busto opera della scultrice Laura Zizzi. Chi scrive, ma credo anche altri “fabbristi”, ignorava che i natali del più avveniristico e ruspante allenatore che il Piacenza Calcio abbia mai avuto, fosse di origine bolognese, ritenendolo legato soprattutto a Ferrara, città ha cui è stato lungamente legato e dove è morto.
L’intitolazione (alla quale erano presenti il sindaco di San Pietro in Casale, Alessandro Poluzzi, i figli di Gibì, Elena, Giulio e Giorgio e i suoi grandi amici rossoblù, Eraldo Pecci e Franco Colomba) offre una preziosa occasione per celebrare il decennale della scomparsa di una figura sportiva che a quarant’anni dall’indimenticabile cavalcata biancorossa resta tra le più amate dal pubblico piacentino.
Il prossimo 22 giugno saranno 40 anni esatti dalla partita Piacenza-Belluno (6-2con tripletta di bomber Zanolla e doppietta di Gottardo) che chiuse un campionato trionfale, anche se la matematica certezza della serie B era stata ottenuta già due domeniche prima alla Galleana, sbriciolando il Trento con i gol di Manera, Zanolla e Giacomin. Del resto quella formazione da recitare rigorosamente in “terzine” (Lazzara, Secondini,Manera/ Righi,Giacomin, Pasetti / Valentini, Regali, Zanolla, Gambin, Gottardo) dominò il girone A della Serie C, finendo con 57 punti e stravincendo il torneo con sette punti di vantaggio sulla seconda classificata: il Monza.
Una squadra dal tasso tecnico altissimo che giocava un calcio totale molto vicino a quello lanciato in quegli anni dall’Olanda, segnò quasi 70 gol, 23 dei quali realizzati dal bomber Zanolla.
Lasciata Piacenza dopo la sfortunata retrocessione del 2006, GB venne ingaggiato dal presidente del Lanerossi Vicenza Giuseppe Farina ed in Veneto conobbe la sua definitiva consacrazione, potendo contare anche su un giovane Paolo Rossi. Proprio a Fabbri è attribuita l’intuizione di avere spostato il futuro Pablito dal ruolo di ala destra a quello di centravanti a causa della contingente mancanza di un centrattacco in squadra.
Con il Lanerossi conquistò nell’arco di due anni una promozione in Serie A e quindi nel 1977-1978 uno storico secondo posto nella massima serie alle spalle della Juventus. Al termine di quella stagione Fabbri vinse il Seminatore d’Oro come migliore allenatore italiano dell’anno.

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