Tecnologie per la lotta ai tumori: a che punto siamo
La prof Sabrina Arena ha parlato degli "organoidi" ai "Giovedì della Bioetica" e del loro ruolo rivoluzionario
Gabriele Faravelli
|4 giorni fa

I relatori dell'appuntamento "I Giovedì della bioetica"
Un mondo senza tumori? I lavori sono in corso e le moderne tecnologie permettono di pensare che non sia un traguardo irraggiungibile. Una di queste riguarda gli organoidi, piccole strutture tridimensionali che consentono di curare il paziente con trattamenti personalizzati. Argomento trattato dalla professoressa dell'Università di Torino Sabrina Arena, ospite dell'ultimo appuntamento dei “Giovedì della Bioetica”.
Cosa sono gli organoidi
«Sono piccole componenti derivate dai tumori dei pazienti e riprodotti in laboratorio al fine di avere un modello clinico sul quale possiamo testare i farmaci e le terapie di nostro interesse - ha spiegato - in questo modo possiamo avere terapie realmente efficaci per ogni singolo caso di tumore, così che non abbiano controindicazioni tossiche proprio perché sono disegnate ad hoc per quel paziente, avendo dunque un miglioramento nell'efficacia delle cure. Un mondo libero dai tumori? Ci piacerebbe davvero tutto questo, probabilmente miglioreremo molto in termini di rilevamento precoce e di cure, l'obiettivo è di proseguire per migliorare sempre di più e poi vedremo che cosa ci riserverà il futuro».
Il prossimo appuntamento con i “Giovedì della Bioetica” sarà il 6 novembre alle ore 17.30, sempre a Palazzo Rota Pisaroni: interverrà Barbara Mazzolai, dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, sul tema “Robot bio-ispirati e sostenibilità ambientale: la tecnologia al servizio della natura?”.