Fiorenzuola, "folla" pro-Morganti: in consiglio c'è pure il ministro

Dopo il rimpasto indigesto, alla seduta in corso dalle 19 Fratelli d'Italia si schiera compatta tra il pubblico dando solidarietà all'assessore cui sono stati tolti i lavori pubblici

Paola Brianti
Paola Brianti
|28 giorni fa
Il ministro Tommaso Foti saluta i presenti al suo arrivo a Fiorenzuola, davanti al municipio
Il ministro Tommaso Foti saluta i presenti al suo arrivo a Fiorenzuola, davanti al municipio
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Si dice che nel pubblico non si vedesse così tanta gente almeno dall'insediamento di un sindaco. E neppure di tutti i sindaci. Pare abbia funzionato la chiamata alla solidarietà che, tramite soprattutto un tam tam su WhatsApp, si è generata a Fiorenzuola dopo il rimpasto "indigesto" di deleghe prima attribuite all'assessore Massimiliano Morganti e all'assessora Paola Pizzelli, di cui abbiamo riferito in questi giorni. Il primo, Morganti, in quota Fratelli d'Italia, si è visto circondare da tutto il gran schieramento del suo partito o da simpatizzanti: per citare alcuni tra i presenti in sala, Erika Opizzi, Sara Soresi, Gloria Zanardi, Wendalina Cesario, Franco Albertini, Nicola Domeneghetti, Fabio Callori, Aldo Abruzzese, Filippo Galba, ma anche rappresentanti da Carpaneto, Monticelli e altri comuni, addirittura da altre province. Ma soprattutto è entrato pure lui, il ministro Tommaso Foti. Ci si attendono scintille, e se non saranno ai microfoni del consiglio saranno sicuramente tra i retroscena delle prossime settimane, in vista soprattutto del ritorno al voto nel 2027. Quel che è certa è l'azione di pressing psicologico messa in campo questa sera nei confronti del sindaco Romeo Gandolfi, per le sue scelti recenti. 
Alcune persone fuori dal municipio di Fiorenzuola in attesa del consiglio delle 19
Alcune persone fuori dal municipio di Fiorenzuola in attesa del consiglio delle 19
Il consiglio e la giunta. Tra i banchi il sindaco Romeo Gandolfi e l'assessore "depotenziato" Massimiliano Morganti
Il consiglio e la giunta. Tra i banchi il sindaco Romeo Gandolfi e l'assessore "depotenziato" Massimiliano Morganti