Angelo e Dafne, il lieto fine di due storie tristi

Lui, di Bobbio, ha trascorso tre anni ingiustamente in un carcere indiano, lei, una quadrupede di razza maremmana, vittima di maltrattamenti e salvata dall'Oipa

Thomas Trenchi
|4 giorni fa
Angelo e Dafne- © Libertà/Thomas Trenchi
Angelo e Dafne- © Libertà/Thomas Trenchi
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  Quando il piacentino Angelo Falcone ha incontrato Dafne, una maremmana di circa cinque anni e mezzo, è stato subito chiaro che tra loro sarebbe nata un’intesa speciale. “Quando ci siamo visti per la prima volta, non ho avuto dubbi. Lei ha scelto me, io ho scelto lei”, racconta Falcone. La cagnolina era stata vittima di abbandono e maltrattamenti: legata a una catena, in un box sporco e freddo, con problemi di salute gravi. L’intervento dell’Oipa di Piacenza l’ha salvata insieme ad altri tre cani. Falcone, 45 anni, residente a Bobbio, operaio e volontario della Croce Rossa, conosce la sofferenza anche sulla propria pelle. Vent’anni fa, durante una vacanza in India, fu arrestato insieme a un amico in un B&B: quindici agenti fecero irruzione di notte, li picchiarono, li privarono dei passaporti e li trattennero in caserma per cinque giorni. Furono poi accusati di trasporto internazionale di hashish e trascorsero oltre tre anni in carcere in India, in condizioni disumane, salvo poi essere assolti con formula piena. “Ancora oggi attendo un risarcimento”, spiega, ma nonostante tutto ha deciso di aprire il cuore a Dafne. “Oggi le do le medicine ogni giorno — racconta —. Quando è arrivata camminava poco, ora si muove meglio”. La maremmana convive con una gatta, ha un carattere socievole e dimostra che anche animali con problemi di salute possono portare gioia. “È un bell’impegno, ma le soddisfazioni sono tante. Lo rifarei mille volte”.