Gherardo Colombo: cambiare cultura per una giustizia che ripari

L’ex pm di Mani pulite alla Cattolica: «Oggi il giudice decide se hai ragione o torto. Ma va cercata invece una sintesi con la mediazione»

Elisabetta Paraboschi
|12 giorni fa
Gherardo Colombo: cambiare cultura per una giustizia che ripari
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«La nostra giustizia? Sta più  dalla parte della discriminazione». Lo dice Gherardo Colombo, già magistrato e ospite dell’incontro «Abitare la giustizia: la Costituzione degli esclusi» che si è svolto all’Università Cattolica nell’ambito della Settimana del Dono. Il focus attorno al quale è ruotato il dibattito è la giustizia riparativa: «Noi da che parte stiamo? Da quella della discriminazione o delle pari opportunità? - domanda Colombo ai numerosi studenti presenti - se la cultura è quella della prevaricazione, la legge la segue. La giustizia sta più dalla parte della discriminazione, anzi addirittura mi pare sia costruita per mantenere il conflitto perché ogni volta che si dice «hai ragione» o «hai torto» si separa. Questa è la posizione tradizionale».
A essere richiesto è un cambiamento di mentalità: «La cultura non la cambi in un giorno, ma ci si può lavorare - avverte l’ex magistrato - la giustizia dovrebbe consistere nel mettere d’accordo piuttosto che nel separare».
A fargli eco è stata la professoressa di Diritto pensale della Cattolica Claudia Mazzucato: a lei il compito di ricordare l’esperienza condivisa con Colombo sui dialoghi riparativi. «Per diverso periodo abbiamo vissuto settimane e weekend con alcuni protagonisti del terrorismo armato e i familiari delle loro vittime - spiega - ci siamo ritrovati in una casa autogestita sulle Alpi Marittime a condividere le pulizie e la gestione della casa: questa esperienza di abitare è stata la nostra mediatrice».
Presente alla tavola rotonda, aperta dal preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza Marco Allena e condotta dal professore di diritto penale della Cattolica Francesco Centonze, anche il vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio Adriano Cevolotto: a lui è spettato il compito di trattare il tema della giustizia ambientale.
«Papa Leone ha indicato la giustizia ambientale come necessità urgente - spiega - ma distruggere la natura non colpisce tutti nello stesso modo: calpestare la giustizia e la pace significa colpire i più poveri, gli emarginati, gli esclusi».