Giorgio Armani ed Eric Clapton: c'era una volta una lunga amicizia
Il musicista incontrò lo stilista piacentino negli anni 80, voleva cambiare il suo guardaroba. Nacque una fratellanza inossidabile

Eleonora Bagarotti
|41 giorni fa

Eric Clapton e Giorgio Armani durante una vacanza
Sono tante, le icone del mondo della musica che Giorgio Armani ha vestito. Si citano sempre Richard Gere e altri attori e attrici longilinee, forse perché sembra un paradosso: nel rock, solitamente il look è piuttosto grintoso e spesso l’ostentazione vince sull’eleganza. Eppure Armani ha contribuito, forse proprio in virtù della mancanza di stile, a migliorare il dressing di alcune rockstar, quantomeno per cerimonie importanti come i Grammy Award o il Met Gala.
Ma c’è una leggenda della musica, che elegante era già di natura e che Armani ha vestito dal capo ai piedi, intrecciando con lui una lunga amicizia: Eric Clapton.
L’amicizia con “Slowhand” - questo il soprannome del chitarrista di Ripley, oggi ottantenne, dallo stile unico - lo stilista piacentino l’aveva raccontata in un’intervista rilasciata l’anno scorso al quotidiano britannico Independent. «Io ed Eric ci siamo conosciuti negli anni 80, quando lui frequentava la showgirl Lory Del Santo e stava cercando di rifarsi il guardaroba guardando all’italian style». In quel periodo, Clapton abbandonò i suoi capi d’abbigliamento da rockstar, gilet e camicette, preferendo i completi Armani che, visto il fisico alto e snello, gli stavano benissimo.
Ma c’è una leggenda della musica, che elegante era già di natura e che Armani ha vestito dal capo ai piedi, intrecciando con lui una lunga amicizia: Eric Clapton.
L’amicizia con “Slowhand” - questo il soprannome del chitarrista di Ripley, oggi ottantenne, dallo stile unico - lo stilista piacentino l’aveva raccontata in un’intervista rilasciata l’anno scorso al quotidiano britannico Independent. «Io ed Eric ci siamo conosciuti negli anni 80, quando lui frequentava la showgirl Lory Del Santo e stava cercando di rifarsi il guardaroba guardando all’italian style». In quel periodo, Clapton abbandonò i suoi capi d’abbigliamento da rockstar, gilet e camicette, preferendo i completi Armani che, visto il fisico alto e snello, gli stavano benissimo.

A un altro quotidiano inglese, il Times, in occasione di un suo passaggio a Londra Giorgio Armani raccontò di aver ricevuto da Clapton, in segno di gratitudine, un dono che portava con sé da una casa all’altra, da Milano a Pantelleria, e persino durante i viaggi: un disegno di Matisse che raffigura una donna.
Eric, dal canto suo, era uscito da un pesantissimo passato da tossicodipendente. La sua “rinascita” venne subito notata da molti critici musicali: al di là della bravura, dovuta anche a una ritrovata concentrazione, venne sottolineato come gli abiti di Giorgio Armani rappresentassero il suo risorgere come artista e come persona.
Su internet ci sono numerose fotografie che ritraggono il bluesman e lo stilista nei diversi decenni, in varie occasioni: in vacanza, in indumenti balneari mentre suonano insieme la chitarra, o in serata di gala; in occasione di sfilate o spettacoli a Londra e a New York, a Pantelleria e a Hollywood, dove Armani nel 1999 partecipò all’inaugurazione dell’esposizione di chitarre di Clapton, che a sua volta, partecipò a tutte le inaugurazioni dello stilista. Dalle location che portano il suo nome alla sua Restrospettiva alla Royal Academy di Londra, nel 2003.
Eric, dal canto suo, era uscito da un pesantissimo passato da tossicodipendente. La sua “rinascita” venne subito notata da molti critici musicali: al di là della bravura, dovuta anche a una ritrovata concentrazione, venne sottolineato come gli abiti di Giorgio Armani rappresentassero il suo risorgere come artista e come persona.
Su internet ci sono numerose fotografie che ritraggono il bluesman e lo stilista nei diversi decenni, in varie occasioni: in vacanza, in indumenti balneari mentre suonano insieme la chitarra, o in serata di gala; in occasione di sfilate o spettacoli a Londra e a New York, a Pantelleria e a Hollywood, dove Armani nel 1999 partecipò all’inaugurazione dell’esposizione di chitarre di Clapton, che a sua volta, partecipò a tutte le inaugurazioni dello stilista. Dalle location che portano il suo nome alla sua Restrospettiva alla Royal Academy di Londra, nel 2003.

L’amicizia tra i due compare anche in “Eric Clapton. L’autobiografia” (Epc, 2019), in cui il musicista racconta anche la loro collaborazione: «Io e la band siamo riusciti a convincere Giorgio Armani a lasciarci realizzare la musica per una delle sue sfilate, e l’abbiamo trasformata in un album intitolato “Retail Therapy”. Ci siamo chiamati T.D.F., che sta per Totally Dysfunctional Family». L’album è uscito nel 2020.
Armani e Clapton si ritrovavano in occasioni pubbliche e glamour, ma amavano entrambi frequentare gli amici e gli affetti in privato e questo li accomunava. Del resto, se Giorgio era uno degli stilisti più ricercati al mondo, Eric proveniva da un tempo in cui sui muri londinesi appariva la scritta «Clapton is God», facendo la storia in gruppi come gli Yardbirds, i Bluesbreakers con John Mayall, i Cream, i Blind Faith e i Derek and The Dominos (quelli di “Layla”, dedicata a Pattie Boyd, la moglie che “rubò” all’amico George Harrison salvo poi continuare nella sua carriera di indefesso “womanizer”).
Dall’alto di una ritrovata tranquillità, in questi giorni Eric Clapton non ha sfoggiato il suo cordoglio sui social. Magari lo farà più avanti. Al momento, con eleganza, probabilmente ha preferito riflettere sul lutto ripensando a un caro amico ed esprimendo vicinanza in privato ai suoi cari. Io Eric lo immagino a Columbus, in Ohio, dove vive con l’attuale moglie americana. Osserva da lontano l’incrocio dei fiumi, imbraccia la chitarra e sussurra “Tears in Heaven”. Era per il piccolo Conor, ma serve ogni volta che dobbiamo dirci addio.
