"La bambina numero 12": storia thriller dietro le quinte delle adozioni internazionali

A cura di Alessia Cerantola per "Tre soldi" di Rai Radio 3

Claudia Labati
|31 giorni fa
La copertina del podcast
La copertina del podcast
3 MIN DI LETTURA
Spero che la rubrica settimanale che state leggendo diventi per voi lettori un appuntamento stimolante e foriero di nuove passioni, tanto quanto lo è per me il programma radiofonico “Tre soldi” di Rai Radio 3: ogni fine settimana, mezz’ora di pura gioia per le mie orecchie. Tra i diversi audio documentari di grande valore che possiamo ascoltare, uno in particolare ha catturato la mia attenzione di recente. “La bambina numero 12” di Alessia Cerantola colpisce non solo per la modalità narrativa della giornalista - chiarissima voce, esposizione coinvolgente, capacità analitiche mai banali - ma soprattutto per la storia incredibile che in quattro puntate si dirama come le radici di un albero, piantandosi saldamente nella nostra memoria collettiva. Alessia incontra per puro caso nella sua città natale, Bassano del Grappa, Lisa Helmick, una signora americana che le racconta di provenire dalla Virginia ma di avere una parte di famiglia proprio in quella città. Alessia si incuriosisce e così scopre la storia di adozione di Lisa, nata da una mamma italiana e in seguito adottata in America. Una storia bella, a lieto fine, in cui una famiglia si unisce a un’altra per allargare gli affetti e il cuore. Ma la giornalista investigativa, quando comincia a scavare più a fondo nella storia della madre biologica di Lisa - partita per la Svizzera in cerca di lavoro nei primi anni ‘60 - scopre una realtà ben diversa: «Una storia di segreti e sofferenze, di potere, di donne, di madri».
Così Alessia Cerantola si appassiona moltissimo a questa ricerca, decidendo di dedicarvi tutto il proprio tempo libero. È qui che il podcast prende una piega investigativa e ci porta nel mondo ambiguo di Alice Honegger, un’assistente sociale del cantone di San Gallo che per anni ha orchestrato un vero e proprio traffico di bambini su scala internazionale. Operando in un’epoca in cui la società guardava con severità i figli nati fuori dal matrimonio, la Honegger ha saputo trasformare la vulnerabilità delle donne straniere in Svizzera - spesso prive di diritti e sostegno - in un business redditizio.
L'autrice Alessa Cerantola
L'autrice Alessa Cerantola

Un’inchiesta che avrebbe bisogno di un mappamondo per essere compresa in tutti i suoi aspetti: Italia, Svizzera, Nordamerica, passando per il Canada e il Perù. Altri bambini adottati tramite l’agenzia di Alice Honegger si fanno avanti e così Alessia Cerantola riesce a guidarci, in quattro episodi, attraverso un pattern sistematico supportato da documenti esclusivi che gettano luce sui metodi e le motivazioni della Honegger. Grazie alla collaborazione del giornalista svizzero Otto Hostettler e della documentarista canadese Leslie Knott, ci viene consegnato un ritratto del contesto storico e sociale dell’epoca, in cui i confini tra legalità e moralità si confondevano, travestendo da aiuto sociale quello che in realtà era sfruttamento di situazioni ancora rifiutate da una società acerba. È un lavoro interessantissimo - vi consiglio l’ascolto per capire davvero le pratiche sociali del passato e come la disperazione possa essere trasformata in profitto (peraltro, tematica molto attuale). Inoltre, l’aspetto emotivo e il percorso personale di ogni singola persona coinvolta non vengono mai tralasciati, regalandoci una narrazione intima e profonda, carica di emozione per chi riscopre le proprie radici familiari.
Questo audio documentario è stato insignito del riconoscimento Silver Tower nella categoria Investigative Journalism Podcast ai NYF Radio Awards 2025 ed è diventato un progetto multimediale di nome “Baby number 12”. Tutte le informazioni su https://babynumbertwelve.com/.
GIORNALISMO PURO, CORALE E COMPLESSO 
Il podcast investigativo “La bambina numero 12”, ideato dalla giornalista Alessia Cerantola per Tre Soldi (Rai Radio 3), è un esempio di giornalismo corale e complesso. L’indagine prende avvio nel 2022, quando Cerantola incontra Lisa, una donna adottata negli anni Sessanta e alla ricerca delle proprie radici. Da questa storia personale si apre un’inchiesta che porta a ricostruire un sistema di adozioni internazionali segnato da pratiche opache gestite dall’assistente sociale svizzera Alice Honegger. Il metodo investigativo si è fondato su un’attenta ricerca d’archivio tra Italia e Svizzera, con accesso a documenti ufficiali capaci di svelare dettagli fino ad allora nascosti. Accanto ai materiali scritti, sono state condotte interviste con esperti, come storici della migrazione e specialisti del settore adozioni, per contestualizzare le vicende nel più ampio quadro sociale e politico del dopoguerra. Al centro restano però le voci dirette: adottati che hanno condiviso ricordi, frammenti di identità e spesso esperienze traumatiche. La difficoltà dell’indagine è stata duplice: linguistica, perché molti protagonisti non parlavano italiano, e documentale, a causa della complessità del sistema archivistico svizzero e del fatto che molti testimoni erano ormai deceduti. A ciò si aggiungeva la delicatezza di contattare persone con informazioni intime sul proprio passato e la sfida di reperire fondi per sostenere il lavoro. Fondamentale è stato l’aspetto corale: Cerantola ha collaborato con giornalisti svizzeri e canadesi, oltre che con il collettivo Investigate Europe, creando una rete transnazionale capace di superare ostacoli burocratici e geografici. Ne è nato un podcast che intreccia indagine giornalistica e narrazione personale, restituendo al pubblico non solo una storia individuale ma il ritratto di un sistema ingiusto. L’approccio di Cerantola dimostra come il giornalismo investigativo, quando fondato su collaborazione, rigore e sensibilità, possa contribuire a riportare alla luce verità dimenticate.