Bomba distrutta, missione compiuta per il Secondo reggimento pontieri LE FOTO
L'ordigno bellico di oltre 80 anni è stato distrutto nella cava di Albarola. Durante la mattinata necessaria l'evacuazione di 22 residenti nel Comune di Cerignale
Redazione Online
|30 giorni fa

Le procedure per disinnescare la bomba risalente alla seconda guerra mondiale- © Libertà/Nicolas Casati
Missione compiuta. Gli artificieri del Secondo Reggimento Genio Pontieri di Piacenza hanno neutralizzato l'ordigno bellico, rimasto inesploso dai tempi del secondo conflitto mondiale, e ritrovato a inizio settembre dagli operai del cantiere sul ponte Lenzino. Durante le operazioni è stato necessario evacuare 22 persone residenti nei comuni di Cortebrugnatella e Cerignale.
Si tratta di una bomba d'aereo dal peso di 500 libbre, contenente circa 120 Kg di esplosivo ad alto potenziale e con due congegni di attivazione (spoletta): una di "naso" e una di "coda". L'ordigno era stato rinvenuto nel greto del fiume Trebbia dagli operai al lavoro nel cantiere per la realizzazione del nuovo ponte in località Ponte Lenzino-Rovaiola. «Il complesso evento è strutturato in tre fasi - ha spiegato ai microfoni di Telelibertà il comandante Daniele Paradiso - nella prima si prevede la rimozione delle spolette che sono i congegni di attivazione della bomba, nella seconda l'ordigno disattivato viene sollevato e trasportato in un autocarro dell'esercito a cassone fisso, sotto scorta e per ultimo avviene il brillamento dell'ordigno in cava all'interno di una buca profonda cinque metri».
Per garantire un'adeguata cornice di sicurezza durante le operazioni di rimozione dei congegni d'innesco, è stata individuata un'area, intorno alla bomba, con un raggio di circa 900 metri e all'interno della quale è stato necessario interdire il traffico aereo e la viabilità di tutte le strade ed evacuare i residenti. Le operazioni degli artificieri dell'Esercito, coordinate dalla Prefettura di Piacenza e dal Comando Forze Operative Nord di Padova, sono state supportate dalle Forze dell'Ordine, dai vigili del fuoco e dalla Croce Rossa che hanno assicurato il corretto svolgimento di tutte le fasi dell'attività. Una volta rimossi i sistemi di innesco dal corpo della bomba, l'ordigno è stato trasportato in sicurezza dagli artificieri presso la cava di Albarola, nel comune di Vigolzone per la definitiva distruzione.
Dall'inizio dell'anno il Secondo Reggimento Genio Pontieri ha effettuato 160 interventi di bonifica e distrutto 4 bombe d'aereo, 1 bomba di profondità "navale" e 230 ordigni bellici di varie tipologie e calibro nelle 13 province di competenza tra Emilia e Toscana, a testimonianza del ruolo fondamentale svolto dall'Esercito nella messa in sicurezza del territorio.
Il reperto bellico è stato trovato sul greto del Trebbia dagli operai al lavoro nel maxi cantiere da 36 milioni di euro. La zona non è nuova a ritrovamenti di questo tipo: durante la Seconda Guerra Mondiale, gli aerei qui avevano picchiato durissimo. «Sul ponte, i nostri vecchi dicono che non erano riusciti a buttarlo giù anni di bombardamenti - ricorda il sindaco di Corte Brugnatella Renato Bertonazzi -. Solo il Trebbia ce l’ha fatta».
Sul posto, oltre i militari dell'esercito anche polizia e operatori della Croce rossa.
Le foto di Nicolas Casati
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