«La Flotilla: contro l’inerzia restiamo uniti, attivi per Gaza»

Il saluto di Francesca Albanese ha aperto il drammatico racconto dei volontari delle organizzazioni umanitarie

Barbara Belzini
|37 giorni fa
Francesca Albanese in collegamento
Francesca Albanese in collegamento
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A Xnl “Oltre l’emergenza sanitaria a Gaza” - cronache umanitarie dal genocidio - si è aperto con un collegamento con la relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese : « Da qualche mese, con l’inizio della carestia peraltro annunciata da tempo, lo sguardo sul massacro in corso a Gaza è cambiato – ha commentato – Nonostante la vergognosa propaganda dei media occidentali questo è il primo genocidio che la gente può vedere dai propri cellulari, e stiamo vedendo una presa di coscienza globale, orizzontale, che non si perderà». Sull’azione della Global Sumud Flotilla Albanese ha continuato: « Le proteste e le forme di opposizione alle politiche israeliane e ai governi come il nostro che le sostengono ci sono da sempre, vi ricorderete che i primi sono stati gli studenti. Ma c’è stato un silenziamento della libertà di espressione additando le voci contrarie come antisemite, e schierando misure anti terrorismo contro la gente che protesta – come è appena accaduto a Madrid, ndr – Quella della Flotilla è un'impresa miracolosa: di fronte all'inerzia e alla complicità degli Stati si è mobilitata una coscienza transmediterranea di cittadini occidentali che provano a sfondare l'assedio e anche la nostra coscienza che si è addormentata da tempo. Restiamo uniti, attivi e impegnati».
Di fronte a una platea attentissima, la piacentina Aurelia Barbieri, responsabile dei servizi di salute mentale per Medici Senza Frontiere, Amanda Prezioso, infermiera di Emergency, di Amal Khayal Intino, cooperante palestinese della ong CISS, hanno raccontato l’orrore che sappiamo e al quale hanno assistito in questi ultimi mesi. « Forse niente può proteggerci: ormai stiamo morendo lentamente e sembra che nessuno ci veda. Ci sentiamo un peso per questo mondo. Non so cosa sia la morte ma credo sia qualcosa di simile a questa sensazione. Mi manca il rumore di una famiglia viva»: sono i messaggi delle colleghe di Aurelia Barbieri, che « parlano più della mia testimonianza». Amanda Prezioso ha parlato del cibo, che a Gaza non c'è.