Ladri di rame a Caorso, sfilati i cavi della ferrovia

Rubati 300 metri del prezioso metallo del cablaggio sotterraneo. Scatta l’allarme ma la banda fugge col bottino

Ermanno Mariani
July 3, 2025|13 giorni fa
Il rame è sempre più appetibile per i ladri
Il rame è sempre più appetibile per i ladri
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Ladri di rame, in azione di notte, hanno razziato circa 300 metri del prezioso metallo del cablaggio sotterraneo a bassa tensione sul tratto ferroviario Piacenza-Cremona. I cavi di rame sono stati sfilati nei pressi di Caorso, in una zona periferica e scarsamente illuminata, scelta probabilmente proprio per ridurre il rischio di essere scoperti. Delle indagini del caso si stanno occupando i carabinieri di Caorso, che hanno effettuato i primi rilievi e stanno visionando eventuali immagini di videosorveglianza della zona.
Si tratta di un furto ritenuto dagli investigatori anomalo, in quanto solitamente i ladri di rame puntano ai cantieri ferroviari, dove possono sottrarre con relativa facilità bobine del prezioso metallo, che può raggiungere valori fino a tre euro al metro, a seconda della qualità e del mercato del momento. Qui, invece, è stato preso di mira un cablaggio installato e attivo, più difficile da asportare e più rischioso da prelevare. Per riuscire a impossessarsi dei cavi di rame, i ladri hanno aperto due pozzetti adiacenti ai binari e, sfoggiando buona capacità tecnica e strumenti adeguati, hanno sfilato i cavi del cablaggio, operando con attenzione per evitare cortocircuiti o interruzioni evidenti.
Durante la loro “operazione” è scattato l’allarme collegato con la centrale della polizia ferroviaria di Bologna, che per competenza ha subito avvisato i carabinieri della stazione di Caorso. Questi, accorsi sul posto, hanno avviato le prime indagini. La linea elettrica sulla tratta Piacenza-Castelvetro fu elettrificata soltanto nel lontano 1979, ma solo nel 2001 fu completata l’elettrificazione fino a Cremona. In quell’occasione furono definitivamente mandate in soffitta le ultime locomotive alimentate a diesel e cominciarono a comparire i predoni del rame, attratti dalla diffusione sempre maggiore di materiali conduttori lungo l’intera linea. In passato erano già accaduti furti di questo genere su questa tratta, ma avevano interessato soprattutto bobine stoccate nei depositi temporanei dei cantieri.