Il podcaster Andrea Pistorio racconta "Metropoliz- Il museo abitato"

Una produzione Rai Play Sound

Claudia Labati
|1 giorno fa
La copertina di "Metropoliz - Il museo abitato"
La copertina di "Metropoliz - Il museo abitato"
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Durante l'ascolto di questo podcast, ho avuto la sensazione di avere una matita in mano che tracciava righe unendo i puntini. Il senso del mio lavoro sta qui: portare quante più persone possibile all'ascolto di serie che reputo innovative e coraggiose. Alla fine del mio ascolto, il disegno che avevo tracciato rappresentava una luna.
Ebbene sì: la luna è quella di cui ci racconta Andrea Pistorio, autore e narratore di Metropoliz – Il museo abitato, prodotto da RaiPlay Sound. Pistorio ci porta ai margini di Roma, nel quartiere periferico di Tor Sapienza, dove un'ex fabbrica di salumi - la Fiorucci - fu abbandonata e poi, nel 2009, occupata da un gruppo eterogeneo di persone in emergenza abitativa, trasformandosi in uno spazio abitativo e culturale unico e multietnico. Il podcast ci porta, nella prima parte, attraverso le voci degli ex lavoratori del salumificio, a immaginare com'era un tempo la vita nel quartiere, un microcosmo sociale dove il cerchio delle necessità quotidiane — lavoro, casa, dignità — sembrava potersi chiudere. Una Roma diversa da quella raccontata dalla Dolce Vita, più reale, più complessa, quella che Giulio Carlo Argan, primo sindaco non democristiano di Roma, definì una "metropoli di contraddizioni".
La fabbrica chiude negli anni Novanta, rimanendo abbandonata. Da quel vuoto nasce una comunità meticcia, un esperimento umano e sociale senza riconoscimento istituzionale, ma capace di darsi da sola regole, equilibrio e senso. Nel 2012 nasce il MAAM – Museo dell'Altro e dell'Altrove, un progetto artistico che trasforma Metropoliz in un museo abitato. Oggi, tra i corridoi e i muri di quell'ex fabbrica, convivono centinaia di opere di arte contemporanea: pitture, installazioni, sculture che dialogano con le vite di chi abita quegli spazi. L'arte come la più alta forma di protezione: è linguaggio magico, scudo, atto politico e poetico. È la forma più alta di resistenza possibile.
Perché, vi chiederete, il mio disegno finale era una luna? Lo scoprirete nel podcast: Metropoliz ha davvero costruito un razzo per andare sulla Luna. Un gesto visionario e simbolico, nato dalla riflessione su un diritto elementare — quello di abitare la Terra — in una società dove diventa sempre più urgente dare priorità alle emergenze sociali.
Il primo e unico museo abitato del pianeta ha lanciato una sfida: il sogno e l'immaginazione sono cose che appartengono a tutti, nessuno escluso, e attraverso di essi si può cambiare il mondo.
Una menzione speciale va al sound design di Andrea Davide Leone, che con una magistrale scelta di musiche originali di diversi gruppi romani (lista presente nella sinossi di ogni puntata) e ambientazioni sonore crea un ascolto ancora più immersivo. Nel quinto episodio, definito "digressione", Pistorio ci/si interroga sul concetto di casa come luogo fisico e mentale, riflettendo sul concetto dell'Abitare che oggi si carica di significati che vanno ben oltre il semplice tetto sulla testa.
Pistorio evita il giudizio, sceglie il racconto: accompagna l'ascoltatore dentro un'esperienza di umanità attiva e in evoluzione, fatta di contraddizioni e meraviglia. Il MAAM è a tutt'oggi a rischio di sgombero; il Comune di Roma sta lavorando a una soluzione per preservare questa realtà culturale e abitativa, dove forse la società è arrivata prima della politica. Il MAAM è visitabile ogni fine settimana.
Il podcaster Andrea Pistorio
Il podcaster Andrea Pistorio
Andrea Pistorio: “Metropoliz è un luogo dove l’arte difende la vita”
«Non ero mai stato al Metropoliz, lo conoscevo solo di nome», racconta Andrea Pistorio, autore del podcast “Metropoliz - Il museo abitato”, prodotto da RaiPlay Sound. «E quando ci sono entrato, non ci credevo: era una storia troppo incredibile per essere vera. Un luogo sospeso tra precarietà e meraviglia, dove l’arte diventa forma di sopravvivenza».
Pistorio arriva al progetto dopo “Lago-veleni e resistenza” (RaiPlay Sound), e prosegue il suo percorso di racconto del “margine”: «Mi interessa esplorare le nuove povertà - abitativa, sanitaria, educativa - quelle che oggi toccano anche il ceto medio. Da qui nasce l’urgenza di raccontare Metropoliz: un esperimento di convivenza, un simbolo della difficoltà contemporanea ma anche della possibilità di immaginare un mondo diverso».
Nel suo racconto non c’è giudizio, ma ascolto. «Il podcast come forma di attivismo? Io rispetto profondamente chi lo fa” precisa, “Io cerco una forma di militanza giornalistica: raccontare i luoghi dove la realtà si mescola all’utopia. Metropoliz insegna che si può spostare il conflitto sul piano simbolico: difendere la vita con la bellezza».
Per Pistorio, il tema della casa è il filo rosso che tiene insieme tutto: «ISe non hai una casa, non puoi nemmeno cominciare la tua vita. E allora l’arte, qui, diventa una casa possibile: un modo per esistere, per difendersi, per sentirsi vivi».