"American Dream - la vera storia di Raffaello Follieri"
Dalla nascita alle truffe fino alla rinascita
Claudia Labati
|10 giorni fa

La copertina del podcast "American Dream"- © Libertà/Claudia Labati
Mentre ascoltavo le evoluzioni del “mitologico” imprenditore Raffaello Follieri da Potenza, non riuscivo a smettere di immaginarmi un film interpretato da un Leonardo DiCaprio nei anni di questo ragazzo prodigio che, nei primi anni Duemila, riuscì ad abbindolare chiunque - e quando dico chiunque, parlo anche di Bill, che di cognome fa Clinton. American Dream - La vera storia di Raffaello Follieri, è un podcast firmato da Marco Maisano per OnePodcast, una produzione che unisce ritmo narrativo e inchiesta giornalistica, e che si apre con una domanda tanto semplice quanto spiazzante: «Che cos’è la verità?». Una domanda che, a quanto pare, non si sono mai posti l’ex presidente Bill Clinton, l’attrice Anne Hathaway, cardinali, investitori e mezzo establishment newyorkese. Tutti, ma proprio tutti, affascinati dal giovane imprenditore pugliese che prometteva affari da capogiro con gli immobili della Chiesa cattolica americana. Raffaello Follieri, italiano emigrato negli Usa, si costruì dal nulla una vita da ricchissimo, basata sull’inganno, riuscendo perfino a far innamorare quella povera ragazza di Anne Hathaway che, rapita dallo “smooth-talking Italian” (espressione americana per indicare lo charme italiano dalla parlantina sciolta), giura di non essersi mai accorta di nulla. Maisano racconta la storia di Follieri in modo molto avvincente, direi cinematografico, suddividendola in quattro episodi, con voce off, ottimi effetti sonori e interviste d’archivio. Si parte dalla nascita “benedetta” a San Giovanni Rotondo - famiglia importante di imprenditori pugliesi devotissimi a Padre Pio - per arrivare alla vertiginosa ascesa di questo ragazzo, da sempre cresciuto e trattato con un’aura da “prescelto”: poco più che ventenne, fonda la Follieri Group In Italia, la rivende ottenendo milioni di dollari da investitori americani. È il trampolino di lancio per il grande salto: un volo verso New York insieme al padre, «uno degli ultimi aerei di linea che prenderà nella sua vita» dice Maisano. È l’epoca dell’America post 11 settembre, attraversata dal più grande scandalo che abbia mai coinvolto la Chiesa Cattolica: quello degli abusi sessuali coperti dalle diocesi statunitensi. Follieri, forte dei suoi legami profondi e atavici con la Chiesa, intuisce la potenzialità di proporsi come intermediario per la gestione e la vendita degli immobili della Chiesa, promettendo di creare un fondo in grado di salvare le parrocchie in difficoltà per le spese legali e di restituire decoro all’immagine del Vaticano. L’idea, geniale, gli apre le porte dei piani alti: cardinali, uomini d’affari, avvocati e persino la Clinton Foundation lo accolgono come un giovane visionario capace di coniugare fede e finanza. In breve, il bel Raffaello, a braccetto della sua fidanzata attrice di Hollywood comincia a calcare red carpet e frequentare ristoranti di lusso, tornando ogni sera a dormire sonni beati nella sua casa della Trump Tower. E poi la caduta, la frode, l’arresto, i quattro anni e mezzo nel penitenziario di Loretto, Pennsylvania. Ma anche la rinascita: oggi Follieri vive fra Medio Oriente e Italia, parla di nuove opportunità, di calcio (la tentata acquisizione dell’A.S. Roma) e di un futuro ancora tutto da scrivere.
Maisano, bravissimo giornalista, scrittore, podcaster, ricostruisce questa storia incredibile, a tratti pittoresca, con il passo del cronista e l’occhio del narratore, interpellando quei protagonisti che quelle vicende le hanno seguite da vicino: Maurizio Molinari, allora corrispondente da New York per La Stampa; Michael Shnayerson, firma storica di VanityFair; Christine Haughney, giornalista del Wall Street Journal; e Jason Berry, reporter investigativo noto per le sue inchieste sugli scandali ecclesiastici negli Stati Uniti.
Maisano, bravissimo giornalista, scrittore, podcaster, ricostruisce questa storia incredibile, a tratti pittoresca, con il passo del cronista e l’occhio del narratore, interpellando quei protagonisti che quelle vicende le hanno seguite da vicino: Maurizio Molinari, allora corrispondente da New York per La Stampa; Michael Shnayerson, firma storica di VanityFair; Christine Haughney, giornalista del Wall Street Journal; e Jason Berry, reporter investigativo noto per le sue inchieste sugli scandali ecclesiastici negli Stati Uniti.

QUANDO IL GIORNALISMO D'INCHIESTA INCONTRA IL PODCAST
Marco Maisano è un giornalista poliedrico che ha saputo declinare il racconto d’inchiesta e reportage anche nel formato audio, diventando uno dei podcaster più interessanti del panorama italiano.
La sua carriera televisiva – che include collaborazioni con Le Iene, Report, Nemo e il programma Piacere Maisano su TV8 - ha trovato nel podcast una dimensione narrativa ancora più intima e approfondita. Ha uno stile discreto e immersivo, mai urlato. Nel 2022 Maisano ha scritto per OnePodcast una serie di podcast di grande successo: The Italian Job, I Will Survive e Fantasma – Il caso Unabomber.
Quest’ultimo rappresenta forse il suo lavoro più significativo: un podcast investigativo che ha portato alla riapertura delle indagini sul caso Unabomber nel novembre 2022, chiuse dal 2009.
Nel 2023 realizza “L’isola che non c’era – La favola nera del Forteto”, scritto insieme a Edoardo Orlandi, un’inchiesta sulla controversa comunità agricola sulle colline fiorentine. Nel 2024 arriva “Bestie”, podcast in sette puntate realizzato con Antonio Cristiano, che ripercorre una delle storie più cruente che la cronaca nera italiana abbia mai raccontato: quella delle Bestie di Satana.
Nel 2025, sempre con Orlandi, firma “Garlasco - Dentro il caso”, dove ripercorre ogni fase del delitto: dai fatti iniziali alle indagini, dagli errori alle verità mancate. Dal gennaio 2023 conduce anche “Ma perché?”, un podcast quotidiano in cui, insieme a esperti di politica, economia, scienza e cultura, indaga le domande apparentemente semplici che ci poniamo leggendo le notizie.
La produzione di Maisano rappresenta uno degli esempi più riusciti di come il podcasting possa essere strumento d’inchiesta capace di portare risultati concreti.
Marco Maisano è un giornalista poliedrico che ha saputo declinare il racconto d’inchiesta e reportage anche nel formato audio, diventando uno dei podcaster più interessanti del panorama italiano.
La sua carriera televisiva – che include collaborazioni con Le Iene, Report, Nemo e il programma Piacere Maisano su TV8 - ha trovato nel podcast una dimensione narrativa ancora più intima e approfondita. Ha uno stile discreto e immersivo, mai urlato. Nel 2022 Maisano ha scritto per OnePodcast una serie di podcast di grande successo: The Italian Job, I Will Survive e Fantasma – Il caso Unabomber.
Quest’ultimo rappresenta forse il suo lavoro più significativo: un podcast investigativo che ha portato alla riapertura delle indagini sul caso Unabomber nel novembre 2022, chiuse dal 2009.
Nel 2023 realizza “L’isola che non c’era – La favola nera del Forteto”, scritto insieme a Edoardo Orlandi, un’inchiesta sulla controversa comunità agricola sulle colline fiorentine. Nel 2024 arriva “Bestie”, podcast in sette puntate realizzato con Antonio Cristiano, che ripercorre una delle storie più cruente che la cronaca nera italiana abbia mai raccontato: quella delle Bestie di Satana.
Nel 2025, sempre con Orlandi, firma “Garlasco - Dentro il caso”, dove ripercorre ogni fase del delitto: dai fatti iniziali alle indagini, dagli errori alle verità mancate. Dal gennaio 2023 conduce anche “Ma perché?”, un podcast quotidiano in cui, insieme a esperti di politica, economia, scienza e cultura, indaga le domande apparentemente semplici che ci poniamo leggendo le notizie.
La produzione di Maisano rappresenta uno degli esempi più riusciti di come il podcasting possa essere strumento d’inchiesta capace di portare risultati concreti.