Teburu: la playstation dei giochi da tavolo

Ce ne parla Davide Garofalo, fondatore e AD di Xplored

Carlo Chericoni
July 20, 2025|12 giorni fa
Teburu: la playstation dei giochi da tavolo
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Questa rubrica nasce con l’intento di valorizzare il mondo dei giochi da tavolo “senza corrente”, quelli fatti di carta, pedine, dadi e fantasia. È in questo contesto che vogliamo inserire, con una riflessione consapevole, anche Teburu: un progetto che, pur portando con sé una marcata componente tecnologica, si lega profondamente alla dimensione fisica e sociale del gioco da tavolo.
Frutto della creatività tutta italiana di Xplored, azienda ligure specializzata nell’utilizzare la tecnologia per implementare nuove forme d’intrattenimento, Teburu è un vero e proprio sistema integrato pensato per amplificare l’esperienza del gioco da tavolo senza snaturarne l’essenza tattile.
Abbiamo incontrato Davide Garofalo, fondatore e AD di Xplored per comprendere da dove nasce questa visione coraggiosa, quali sfide ha comportato la sua realizzazione e che futuro immaginano per il mondo dei giochi da tavolo.
Partiamo con una curiosità: cosa significa “Teburu”?
«Te-bu-ru è la traslitterazione Giapponese di “table”, ovvero tavolo. Cercavamo un marchio per il nostro sistema di giochi da “tavolo” evoluti che univa fisico e digitale, passato e futuro. Ho sempre visto nel Giappone la affascinante sintesi di tradizione e innovazione e così abbiamo scelto Teburu».
Com’è nata questa idea?
«Colleziono e consumo avidamente giochi da tavolo da 40 anni. Una domenica di pulizie primaverili, nel lontano 2017, ritrovai la mia scatola originale di HeroQuest. Nel presentare questa reliquia ai miei giovanissimi figli ed insegnar loro le basi del gioco, sbirciavo ogni tanto la tv per vedere la pubblicità del primo Smart Toy che la mia azienda aveva appena lanciato sul mercato: un prodotto che identificava e tracciava la posizione di giocattoli su una board sensorizzata per controllare un videogame. Non appena mio figlio mosse la miniatura del suo barbaro sul tabellone… ci fu la rivelazione: “Applichiamo la nostra tecnologia ai giochi da tavolo! Quanto sarebbe magico se il gioco sapesse chi si muove e dove, scatenando istantaneamente e a sorpresa trappole, eventi, imboscate dei nemici?”. Otto anni dopo, abbiamo 7 brevetti registrati, migliaia di persone con il nostro sistema a casa e molteplici partner tra i marchi più noti al mondo».
Come funziona il modello di business di Teburu?
«Similmente a una console per videogiochi. Una volta comprato il sistema Teburu (a poco più di 100 euro al pubblico) e almeno uno dei nostri giochi, sulla stessa piattaforma possono essere giocati tutti gli altri nostri titoli, che hanno prezzi in linea con i moderni giochi da tavolo di alta qualità».
In che modo Teburu cambia l’esperienza del gioco da tavolo rispetto ai giochi tradizionali?
«Teburu si presenta come un tabellone pieghevole in cartone, alimentabile semplicemente via cavo USB o con un comune powerbank per cellulari. Un gioco Teburu all’apparenza è simile a uno classico: nella scatola si trovano miniature, dadi, mappe e token. Alcuni di questi componenti, però, nascondono al loro interno sensori e microchip. Per iniziare basta scaricare l’app su Pc, tablet o smartphone. La piattaforma guida i giocatori passo dopo passo: spiega le regole durante la partita, gestisce i nemici, controlla la validità delle azioni e ne interpreta i risultati grazie a speciali dadi wireless. Quando si apre una porta sul tabellone, il sistema rileva l’azione e indica quali elementi devono essere aggiunti alla mappa, comprese stanze, oggetti e nemici presentati dall’App con tanto di grafiche animate, suoni e versi. Teburu non si limita a semplificare il gioco, lo rende anche più immersivo: ogni volta che spostate le miniature si sentono i passi e il rumore di fondo dell’ambiente, mentre nelle fasi salienti dell’avventura la voce di un narratore professionista porta avanti la storia. Il sistema supporta anche il gioco a distanza. Basta connettersi a internet per partecipare alla stessa partita da città o continenti diversi: le azioni degli altri giocatori vengono visualizzate in tempo reale sull’app. Se si interrompe la sessione il salvataggio automatico fornisce tutte le istruzioni per riprendere esattamente da dove si era rimasti».
Che reazione avete avuto dai giocatori e dalla stampa internazionale al vostro progetto?
«Fin dalle prime presentazioni al pubblico e alla stampa - a partire dalla GenCon del 2019 - Teburu è stato definito da molti come “il futuro dei board game”. Personalmente ritengo questa definizione eccessiva: credo che il futuro dei giochi da tavolo debba accogliere più strade, dai titoli completamente analogici a quelli ibridi, dove la tecnologia arricchisce l’esperienza senza snaturarla. Quello che posso dire è che Teburu ha dimostrato di rappresentare un possibile futuro. E il mercato lo sta confermando: diversi distributori iniziano con un piccolo ordine di prova, ma tornano dopo poche settimane con richieste cinque volte superiori, perché i prodotti vanno esauriti in tempi rapidissimi».
Teburu è pensato più per le famiglie, per i gamer, o per tutti?
«Bella domanda. Senza dischiudere informazioni riservate su prototipi realizzati e giocati da innumerevoli playtester con partner come Hasbro ed altri, posso dire che la risposta è meno scontata del previsto. Per introdurre l’innovazione sul mercato, abbiamo fatto una scelta precisa, ovvero rivolgerci ai Gamer. Il motivo è semplice: i primi a poter credere in una simile visione, sono coloro che giocano di frequente e comprano prodotti anche costosi e collezionano le novità. Ma sono proprio i giocatori più casual e le famiglie, che potrebbero e vorrebbero sperimentare giochi nuovi, senza studiare lunghi manuali e senza gestire regole e conteggi complicati. Teburu è quindi un’ottima soluzione anche e proprio per questo tipo di audience a cui stiamo pianificando di avvicinarci in una “fase 2” del progetto».
Quali giochi sono attualmente disponibili e quali sono previsti in futuro?
«Il primo titolo già disponibile per il sistema Teburu è The Bad Karmas, un cooperativo in cui 4 o 5 eroi uniscono le forze per affrontare nemici titanici, resi ancora più intelligenti dall’integrazione con la tecnologia di gioco. The Bad Karmas si articola in cinque Volumi, ciascuno con nuovi boss e scenari: si va dagli Zodiac, colossali semidivinità ispirate allo Zodiaco, ai Grandi Antichi dei Miti di Cthulhu. La seconda linea di giochi per Teburu è ambientata nell’universo di Vampire: The Masquerade, sotto licenza ufficiale. Si tratta di titoli fortemente narrativi: il primo capitolo è ambientato a Milano, mentre un secondo, previsto entro la fine dell’anno, porterà i giocatori a Palermo. Il progetto di punta al momento è Teburu Dungeon: Sword & Sorcery, adattamento digitale del celebre dungeon crawler analogico sviluppato da Gremlin Project e pubblicato da Ares Games. Il gioco manterrà il suo sofisticato sistema di combattimento, che verrà però gestito integralmente dall’app: una scelta che punta a migliorare accessibilità, fluidità e immersività, introducendo una nuova campagna e funzionalità inedite».
La campagna di crowdfunding per Teburu Dungeon partirà il 22 luglio sulla piattaforma Gamefound.