Biennale ‘26, Chiara Camoni scelta per il Padiglione Italia

Il ministro Giuli (Cultura): «Il suo realismo magico trasforma la natura in laboratorio artistico vivente»

Patrizia Soffientini
Patrizia Soffientini
|6 giorni fa
Chiara Camoni con una sua opera all’Hangar Bicocca di Milano
Chiara Camoni con una sua opera all’Hangar Bicocca di Milano
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Il Padiglione Italia alla Biennale Arte 2026 di Venezia consacra un’artista piacentina, Chiara Camoni, unica protagonista per un allestimento molto impegnativo nell’intero dello spazio alle Tese, nell’ex Arsenale. Camoni rappresenta l’Italia con l’opera “Con te con tutto” per la mostra che inaugura il 9 maggio e durerà fino al 22 novembre.
La scelta dell’artista è stata effettuata dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, fra i tre progetti finalisti della selezione pubblica indetta dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea. Giuli ne ha lodato, con il linguaggio che gli è proprio, il «realismo magico che “antichizza” il presente con sapienti evocazioni mediterranee, citazioni e imitazioni trascendenti. Il progetto mostra una rara capacità di trasformazione della natura in un laboratorio artistico vivente ». Il padiglione è affidato alla curatela di Cecilia Canziani.
Abbiamo lasciato Chiara Camoni lo scorso anno a una mostra di rilievo all’Hangar Bicocca di Milano dal titolo “Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse”.
E’ stato un approdo prestigioso per l’autrice che oggi vive nel borgo di Serravezza sulle Apuane e che ha all’attivo nell’ultimo ventennio un curriculum di tutto rispetto di esposizioni personali in istituzioni e musei nazionali e internazionali, dalla Francia al Regno Unito. Piacenza ne ricorda le bio sculture del 1998, le forme naturali (vertebre, uccelli) in simbiosi con la materia organica attraverso la quale venivano plasmate. Più di recente nel 2020 alla mostra “La Rivoluzione siamo noi” di XNL, Camoni ha esposto una sua enorme conchiglia, simile a quella pensata per lo spazio studentesco dei giardini di via Negri in città. All’Hangar, Camoni ha portato infine le sue divinità femminili e il cammino attraverso una sorta di magia naturale.