«La sicurezza è un'emergenza», chiesto un tavolo in prefettura

I capigruppo in consiglio comunale hanno incontrato i rappresentanti della comunità islamica. Per i fatti di via IV Novembre sei denunciati per rissa, tutti di estrema destra

Marcello Pollastri
Marcello Pollastri
July 1, 2025|13 giorni fa
Polizia e soccorsi mercoledì scorso in via IV Novembre
Polizia e soccorsi mercoledì scorso in via IV Novembre
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Un incontro in prefettura, con la partecipazione del prefetto Paolo Ponta, del vescovo Adriano Cevolotto, dei rappresentanti istituzionali: è questa la volontà emersa al termine del confronto svoltosi ieri pomeriggio in Comune dopo i gravi fatti di violenza avvenuti mercoledì scorso in via IV Novembre, che hanno portato alla denuncia di sei persone, e venerdì in via Ottolenghi. 
Il tema sicurezza torna così al centro del dibattito cittadino, in un clima segnato da forte preoccupazione ma anche dalla volontà di trovare risposte condivise. L’incontro di Palazzo Mercanti ha visto la presenza di tutti i capigruppo del consiglio comunale, della sindaca, del vicesindaco Matteo Bongiorni, e di due rappresentanti della comunità islamica piacentina, Yassine Baradai e Arian Kajashi, che nei giorni scorsi avevano sollecitato un confronto diretto con l’amministrazione dopo aver condannato pesantemente, a mezzo stampa, la rissa al Cheope.
Un’ora di dialogo franco e a tratti acceso, in cui parecchi dei presenti non hanno esitato a parlare di «emergenza», e da cui è emersa la necessità di un ulteriore passo istituzionale e, se vogliamo, pedagogico: rivolgersi al prefetto perché convochi un tavolo allargato in grado di affrontare in modo strutturale il tema della sicurezza e del disagio giovanile, non limitandosi alla gestione dell’emergenza.
Proseguono intanto le indagini dei carabinieri, con il supporto della Digos, per fare piena luce sull’episodio di violenza avvenuto mercoledì sera nel parcheggio del Cheope in via IV Novembre. Al momento, le sei persone inizialmente identificate sono state denunciate con l’ipotesi di reato di rissa e lesioni: si tratterebbe di tre piacentini e tre romagnoli, provenienti da Forlì-Cesena, tutti appartenenti ad ambienti riconducibili all’estrema destra.