Daf, sette generazioni di passione per l'agricoltura
Questa mattina, 18 ottobre la festa per i 200 anni a San Giorgio del gruppo della famiglia Fioruzzi. Presenti istituzioni e mondo associativo
Redazione Online
|3 giorni fa

La foto di gruppo per i 200 anni della Daf
Con una cerimonia partecipata e densa di emozione, si sono celebrati oggi 18 ottobre i 200 anni della Daf, storica azienda della famiglia Fioruzzi, che dal 1825 rappresenta un punto di riferimento per l’agricoltura piacentina e nazionale. L’evento, moderato dal giornalista Gaetano Rizzuto, ha ripercorso due secoli di impegno, innovazione e amore per la terra.
Fondata nel 1825 a San Giorgio Piacentino da Cristoforo e Agostino Fioruzzi, la Daf ha attraversato sette generazioni, evolvendosi da impresa agricola tradizionale a gruppo agroindustriale moderno.
Nel corso del tempo, la famiglia Fioruzzi ha saputo coniugare spirito imprenditoriale e radicamento territoriale, introducendo attività innovative per l’epoca: dalla filanda dei bachi da seta alla fornace per la produzione di mattoni, fino alla distilleria di alcol etilico. Negli anni Sessanta, fu tra le prime in Europa a sperimentare la raccolta meccanica del pomodoro con le macchine semoventi Blackwelder importate dalla California, rivoluzionando il lavoro agricolo. Successivamente, l’azienda ha puntato sulla coltivazione e trasformazione del mais dolce e dei legumi, diventando uno dei principali produttori italiani e pioniera del mais dolce biologico. Oggi opera attraverso le società Agri Daf S.S. e Daf-Al S.r.l., attive nella produzione di conserve vegetali, alcol etilico e nelle esche naturali per la pesca con il marchio storico Pescaviva.



Già nell’Ottocento, Emilio Fioruzzi fu tra i fondatori del Comizio Agrario di Piacenza (1862), contribuendo alla diffusione di nuove tecniche agrarie e alla promozione della formazione agricola. Da allora, i Fioruzzi sono rimasti fedeli al mondo associativo, aderendo all’Associazione Agricoltori Piacentini, poi divenuta Confagricoltura Piacenza, di cui oggi rappresentano uno dei legami storici più significativi.
Giorgio Fioruzzi, rappresentante della sesta generazione, ha sintetizzato un lungo percorso: «Duecento anni di storia e sette generazioni raccontano un percorso che ha attraversato i secoli. Daf è stata testimone di rivoluzioni industriali ed epoche differenti. Intorno ad essa è cambiato tutto. Anche l’agricoltura è cambiata. Ciò che resta immutata è la passione per il prodotto e il territorio».
L'evento ha visto gli interventi di numerosi rappresentati delle Istituzioni e del mondo associativo per chiudersi con i saluti di Agostino Fioruzzi, settima generazione della famiglia, che ha detto: «Daf raggiunge i due secoli conservando la propria essenza familiare. Questa è la nostra forza, una tradizione che è sempre stata aperta al cambiamento e all’adattamento. Una caratteristica dell’agricoltura stessa, che mai come oggi deve saper leggere il mondo che ci circonda e adattarsi per continuare a crescere».



Nicola Parenti, presidente di Confindustria Piacenza, ha ricordato come, «in un periodo di grandi incertezze per il contesto geopolitico che stiamo vivendo, l'esempio portato avanti dalla Daf è un segnale di forza che avvalora l'intero movimento imprenditoriale. Un onore per me essere qui in rappresentanza di una categoria che nella sua storia ha potuto contare sull'energia e le idee della famiglia Fioruzzi».



Nel corso della cerimonia, il presidente di Confagricoltura Piacenza, Umberto Gorra, ha portato il saluto dell’associazione, parlando di stima, fiducia e orgoglio: «Stima profonda e sincera per quello che questa famiglia ha saputo fare, non solo per la propria impresa ma per l’intero tessuto agricolo e sociale della nostra provincia, sette generazioni non hanno semplicemente custodito un patrimonio, ma hanno innovato con coraggio, mantenendo vivo l’amore per la terra». «Orgoglio – ha proseguito – per poter affermare che i Fioruzzi sono nostri associati, parte del Dna più autentico di Confagricoltura. Fin dai tempi del Comizio Agrario hanno creduto nel valore dell’unione e della rappresentanza. E infine fiducia. La fiducia che la loro storia trasmette: un faro che illumina il futuro dell’agricoltura, dimostrando che con tenacia, intelligenza e rispetto per la terra si può costruire un domani solido e sostenibile.» Al termine dell’intervento, il presidente Umberto Gorra ha consegnato alla famiglia Fioruzzi la Clessidra di Venini (edizione 2025) con placchetta recante il logo del bicentenario e quello di Confagricoltura Piacenza.