«Ha detto di averla spinta giù»: la testimonianza che scuote il processo per la morte di Aurora
La prossima udienza è fissata per il 3 novembre alle 10, e già in quell’occasione potrebbe arrivare la sentenza

Marco Vincenti
|12 giorni fa

Anna Ferraris, avvocata della famiglia di Aurora Tila e Morena Corbellini, madre della ragazza
«Ha detto di averla spinta giù dal balcone. Me l’ha confidato». Svolta nel processo per la morte di Aurora Tila, la 13enne precipitata dal palazzo in cui viveva con la madre il 25 ottobre 2024. Durante la quarta udienza, svoltasi questa mattina - venerdì 10 ottobre - davanti al tribunale per i minorenni di Bologna, un ex compagno di cella dell’imputato ha confermato la testimonianza che potrebbe rivelarsi decisiva.
Il giovane, 18enne che si trova agli arresti domiciliari, ha riferito di aver ricevuto una vera e propria ammissione di colpa dall’attuale imputato – l’ex fidanzato di Aurora, oggi sedicenne – durante il periodo in cui condividevano la cella. «L’ha uccisa lui», ha dichiarato in aula, ribadendo quanto già raccontato ai carabinieri nei mesi scorsi.
La sua uscita dal tribunale, attorno alle 11, è avvenuta sotto scorta dei carabinieri. Dopo la sua deposizione, il consulente della Procura ha escluso nuovamente l’ipotesi del suicidio, rafforzando ulteriormente la tesi dell’omicidio volontario.
L’imputato su cui pende anche l’aggravante dello stalking era presente in aula, ma ha scelto di non parlare. «L’ho notato agitato e molto seccato», ha commentato l’avvocata della famiglia di Aurora Tila, Anna Ferraris.
Soddisfatta e commossa, Morena Corbellini, madre di Aurora, ha commentato così ai microfoni di Telelibertà: «La luce in fondo a questo terribile tunnel si fa sempre più grande. Finalmente giustizia sarà fatta».
Il processo, iniziato stamattina alle 9:30, si è concluso attorno alle 13:15. La prossima udienza è fissata per il 3 novembre alle 10, e già in quell’occasione potrebbe arrivare la sentenza.
«Si tratta di una testimonianza chiave, siamo fiduciosi in vista dell’esito di questo processo», ha concluso l’avvocata Ferraris.
A un anno dalla tragica morte di Aurora, si intravede così una possibile verità giudiziaria.