"Tutto sulle mie spalle": un gruppo di mutuo aiuto per donne
Domani sera nella parrocchia di Borgotrebbia. L'iniziativa è gratuita ed è dedicata a tutte quelle donne che sentono l'affaticamento emotivo legato al quotiano

Elisa Malacalza
|10 giorni fa

Alcune tra le promotrici
C’è una vita che più di ogni altra ha forse bisogno di essere nutrita, perché non si vive di solo pane: ed è quella emotiva, la più sottovalutata e messa a tacere. Per darle un luogo sicuro di ascolto, e una cura che si rinforzi nel confronto con l’altra, nasce domani sera il Gruppo di auto mutuo aiuto donna (“Ama Donna”), nella parrocchia dei Santi Angeli Custodi di Borgotrebbia.
«Questo progetto nasce da un bisogno reale e concreto e che riguarda le vite al femminile, quelle in cui frequentemente emergono la fatica, l’incapacità e l’impossibilità di comunicare i vissuti emotivi. Eppure quei vissuti le accompagnano ogni istante, nel lavoro di cura che le donne giornalmente svolgono, sia nella gestione domestica, nell’assistenza ai figli, agli anziani, ad altri», sottolineano le promotrici.
Serve verbalizzare i propri sentimenti. Serve dire “Anche io alla sera posso piangere o sentirmi stanca”, o ancora “Sento che tutto è sulle mie spalle, non ce la faccio più”, «anche se raramente queste donne trovano un interlocutore disposto ad ascoltare», continuano dalla parrocchia. Le cause sono diverse: «La frenesia con cui conduciamo le nostre vite... Ma può anche accadere che per paura di perdere l’immagine costruita di donna efficiente e capace, ci neghiamo la possibilità e la libertà di raccontare i vissuti emotivi anche in presenza di persone disposte ad ascoltare. Purtroppo le parole non dette possono generare situazioni di sofferenza nella persona tant’è che lo psicanalista Massimo Recalcati afferma che “le parole non dette fanno ammalare”».
Ed è da questa riflessione che nasce il gruppo “Ama”: «L’idea fondante è che sia necessario generare uno spazio protetto e sicuro dove poter dare voce a ciò che ci tormenta e ci intristisce togliendoci la gioia di vivere la quotidianità e attraverso l’ascolto ed il sostegno del gruppo, recuperare il benessere e guarire dal dolore», precisano le promotrici, pronte ad allestire, da domani sera, 13 ottobre, «uno spazio tutelato e affidabile dove parlare e raccontarsi, per far fronte al bisogno delle donne di ritrovare la comunicabilità delle proprie esperienze e la dimensione calda dell’esistenza dove il sostegno si esplicita attraverso reti di appartenenza tra persone che vivono situazioni simili».
Il bisogno di raccontarsi
L’intento è quello di rispondere al bisogno femminile di raccontarsi, di parlare della propria vita interiore, di alleggerirsi dal peso della solitudine che spesso accompagna il “non detto”. «Sì, un luogo dove portare e tentare di comunicare i propri vissuti quotidiani e far emergere anche le domande che spesso rimangono celate dentro al dolore e alla fatica ma che possono trovare risposta attraverso il confronto con gli altri».
«Un nuovo orizzonte»
Quindi l’appello: «Ci rivolgiamo alle donne che sentono il bisogno di condividere il vissuto emotivo che accompagna le loro giornate, anche in relazione al lavoro di cura quotidiano di cui si fanno carico. Il gruppo “Ama Donna” vuole aiutare le partecipanti a scorgere speranza ed un nuovo orizzonte di senso, facilitando l’uscita dall’isolamento».
Quindici persone
Il gruppo accoglierà un numero massimo di quindici partecipanti e nascerà realmente se stasera ci sarà un numero minimo di 6 partecipanti.
Ogni due settimane
Gli incontri - uno ogni due settimane - inizieranno domani sera alle ore 20.30 nei locali della parrocchia dei Santissimi Angeli Custodi in via Trebbia 89, a Piacenza. Ogni incontro avrà una durata di circa un’ora e mezza. La partecipazione è completamente gratuita. Si può chiamare il numero 320.4754340 per informazioni e per l’eventuale iscrizione.