Chiesa cattolica e Islam uniti per placare disagio e violenze
Importante tavolo in prefettura, previsto a seguito dei recenti fatti di cronaca che hanno fatto scattare tutti gli allarmi legati all'integrazione e alla convivenza civile
Redazione Online
July 8, 2025|6 giorni fa

«È emersa la necessità di intercettare i meccanismi che generano disagio ed esclusione, soprattutto tra adolescenti e giovani adulti, senza delegare alla sola istituzione scolastica il ruolo educativo delle nuove generazioni». Tavolo importante quello andato in scena oggi, martedì 8 luglio, al palazzo del Governo di via San Giovanni dove, oltre al prefetto Carlo Ponta, erano presenti la sindaca Katia Tarasconi con il presidente del Consiglio comunale Paola Gazzolo e i capigruppo, oltre al vescovo della Diocesi Piacenza-Bobbio Adriano Cevolotto e al segretario della Comunità isalmica Yassine Baradai, per discutere dei delicati temi legati alla sicurezza e alla integrazione dopo i recenti fatti di violenza avvenuti in città e provincia.
«Lo scopo dell'incontro è quello di stemperare l'insorgere di tensioni sociali e disinnescare dinamiche di violenza per favorire momenti di dialogo e di confronto tra tutte le istituzioni e le realtà coinvolte» si legge sul comunicato diramato oggi pomeriggio dalla prefettura. Documento che prosegue con la volontà comune di operare con «un’azione sinergica, affinché la cittadinanza possa riappropriarsi degli spazi comuni, promuovendo una convivenza pacifica mediante un approccio che valorizzi il rispetto reciproco, la tolleranza delle diversità e una partecipazione attiva alla vita cittadina».
I rappresentanti religiosi hanno proposto iniziative «finalizzate a prevenire, mediante azioni sociali ed educative, fenomeni di emarginazione che possano condurre a violenze e ingenerare un senso di insicurezza tra i cittadini. Risulta fondamentale promuovere una sicurezza partecipata basata sulla condivisione di progetti educativi e realmente inclusivi, attraverso la rete di tutte le Istituzioni che, a vario titolo, contribuiscono a costruire il vivere civile della comunità».
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