L'eroico racconto di Armando Rigolli a Zona Sport

Il piacentino di 67 anni ha partecipato al Tor de Géants, ultra trail di ben 360 chilometri

Gabriele Faravelli
|14 giorni fa
L'eroico racconto di Armando Rigolli a Zona Sport
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Sei giorni di gara, due soli di sonno, panorami mozzafiato e la voglia di riprovarci ancora. A 67 anni di età è sorprendente l'energia che ha in corpo Armando Rigolli, il piacentino membro dei “Lupi dell'Appenino” che quest'anno ha portato a termine la sua quarta partecipazione al Tor de Géants, ultra trail di ben 360 chilometri ai piedi dei Quattromila della Val d'Aosta. Un'impresa protagonista su Telelibertà a Zona Sport, dove Rigolli ha raccontato le emozioni vissute. «L'emozione è quella di un felice ritorno a casa – ha detto scherzando ai conduttori Marcello Tassi e Selina Pozzi – dopo una gara iconica, che quando era nata a fine anni 2000 era una vera sfida oltre i limiti: in tutto è un giro della Val d'Aosta da Courmayeur fino alle cime del Monte Rosa e del Cervino». La domanda è d'obbligo: lo vedremo a un quinto Tor? «Non bisogna porsi limiti – ha risposto – non è escluso che possa riprovarci». In studio con lui Elio Piccoli, presidente dei “Lupi” che ha seguito da lontano il trail di Rigolli.
Un esempio per i giovani, tra i quali i talenti della Vittorino, della Nino Bixio e della Yama Arashi, gli altri ospiti. In studio Marco Tinelli e Viola Ferrari della Vittorino insieme ad altri due giovani campioni della Nino Bixio, Michele Freschi e Iago Silva Santos. Brava soprattutto Viola Ferrari, che si è anche aggiudicata l'edizione 2025 della borsa di studio Francesco Solenghi della Vittorino per atleti che si distinguono sia nello sport sia a scuola. Conclusione con la Yama Arashi, reduce dalle le 5 medaglie vinte ai Campionati europei giovanili di Jesolo.
Il maestro Davide Colla ha elogiato l'intero gruppo: «Per il secondo anno consecutivo abbiamo portato 9 atleti in Nazionale, siamo soddisfatti». Ed eccole le vincitrici: Matilde Cutaia, bronzo nel point fight 50 kg, come ha detto lei stessa è al «secondo anno di partecipazione agli europei, l'obiettivo era riconfermarmi». Poi ci sono due sorelle, Layla (doppio bronzo point fight e light contact 65 kg) e Somaya (argento nel point fight individuale e di squadra) El Hayek, che condividono «una passione di famiglia, ma soprattutto la Nazionale di cui facciamo parte da 4 anni».