«Troppe carenze alla casa anziani Vittorio Emanuele»
Familiari di ospiti della struttura lamentano, fra l'altro, l'assenza di un geriatra. L'assessora Corvi: il medico c'è ma averlo a tempo pieno inciderebbe sulle rette
Filippo Lezoli
August 4, 2025|1 giorno fa

La casa residenza per anziani Vittorio Emanuele, dove attualmente gli ospiti sono più di 230
«Alla casa residenza per anziani Vittorio Emanuele manca un medico competente in materia di geriatria». È uno degli allarmi, peraltro numerosi, lanciato da quindici familiari che hanno i loro cari ospiti nella struttura di via Campagna. Sono persone i cui parenti si trovano in diverse aree del Vittorio Emanuele.
Una situazione diffusa, dicono i familiari, che lamentano alcune criticità quotidiane e una «evidente difficoltà di comunicazione», avendo manifestato più volte questi problemi ad Asp Citta di Piacenza, la società di servizi alla persona che gestisce la struttura e di cui il Comune detiene il 94%. I primi nodi da sciogliere, dicono i familiari, sono di natura sanitaria. «Nell’organico di Asp non esiste un medico competente in geriatria» affermano, lamentando anche «il numero insufficiente di operatori socio sanitari», sostenendo che «le comunicazioni del personale spesso non sono prese in considerazione». Per tale ragione, raccontano che molti parenti si sono dovuti «rivolgere a medici esterni, richiedendo visite private».
Si dicono insoddisfatti anche della mensa e del bar – «quest'ultimo spesso chiuso» - ma anche dell’animazione. Anche Massimo Trespidi, consigliere di minoranza, è stato contattato dalle famiglie dei degenti. «Non è purtroppo il primo caso che mi ritrovo segnalare - dice - ritengo quindi doveroso che il Comune di Piacenza, in quanto ente controllante, intervenga con urgenza per avviare una verifica seria e trasparente sulla situazione attuale della casa di riposo Vittorio Emanuele. Propongo che si apra un confronto diretto tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti dei familiari, per ascoltare le istanze di chi vive quotidianamente queste difficoltà e per individuare soluzioni concrete e immediate. Le nostre strutture per anziani devono essere luoghi di cura, dignità e serenità, non di rassegnazione».
L'assessora ai servizi sociali Nicoletta Corvi interviene dicendo che «il medico geriatra stabile all’interno della struttura non è previsto dall’accreditamento. Il medico c’è, ma non è assunto stabilmente, non è previsto dalla normativa. Solitamente gli anziani sono seguiti dai loro medici di riferimento». «Premesso che ci sono professionisti esterni che collaborano con la struttura - aggiunge Corvi - avere una figura professionale interna a tempo pieno sarebbe possibile. Ma occorre essere chiari: un medico dentro la struttura a tempo pieno incide naturalmente sulla retta che si paga. Quanti familiari sarebbero disposti a pagare di più per altri servizi?».
L’assessora dice anche che gli operatori socio sanitari sono in numero sufficiente e corrispondono a quelli previsti dall’accreditamento con la Regione, e che l’animazione svolge molte attività.