Con il sughero costruisce una mini Vespa e anche una Dyane

Il pensionato Luciano Milza, nel laboratorio di Tuna, ha imparato durante il Covid questa singolare forma d'arte. Con lui, la moglie Stefania Rossi

Elisa Malacalza
Elisa Malacalza
July 31, 2025|5 giorni fa
Luciano Milza con alcune delle sue opere
Luciano Milza con alcune delle sue opere
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Luciano Milza, da qualche anno in pensione, non sapeva di essere un artista. È stato il sughero a rivelarglielo, durante il Covid e il suo isolamento. Nei tappi di sughero tagliati a fette e incollati, Luciano ha continuato a vedere una Vespa Piaggio lunga 90 centimetri e accessoriata (c’è anche un plaid nel portapacchi, in caso tiri il vento), o una Mercedes Benz 300SL con interni in velluto rosso, e addirittura una Dyane due cavalli. Poi, senza modelli, andando solo “a occhio”, ha realizzato centimetro dopo centimetro una chitarra, un Crocifisso benedetto, una stufa con la lampadina al posto della legna; e ora è al lavoro per assemblare un pullmino Volskwagen, «Ma non è così semplice...», racconta fissando un disegno di come lo vorrebbe.
A Tuna, la casa in bioedilizia tutta progettata e pensata nei dettagli da lui e dalla moglie, Stefania Rossi, è un inno al fare come filosofia di vita: lo si vede nell’orto, nel laboratorio in legno dove il profumo è quello della colla a caldo, e nella frase all’ingresso dipinta a mano da Stefania. “La felicità è una casa con dentro le persone che amiamo. La felicità non è fortuna, è arte allo stato puro”.
Una chitarra di sughero nel laboratorio di Luciano Milza
Una chitarra di sughero nel laboratorio di Luciano Milza
Stefania, 60 anni, fisicamente fragile, ha suggerito a Luciano la strada per non sentirsi schiacciato dai pensieri. Per lei, da quando era bambina, il segreto è fare. «Mi sono raccomandata i dettagli, perché nei dettagli noi trasmettiamo la cura per la persona», spiega.
«A volte ci sono persone che vedono soluzioni nei problemi. E altri che vedono problemi nelle soluzioni. Noi preferiamo essere tra i primi», precisa Luciano. Lo si vede ogni giovedì sera a Travo, tra gli hobbisti creativi che espongono in piazza Trento. «Mi sono concentrato su quel che di solito pensiamo sia da “buttare” e invece può avere una seconda opportunità. Ho trovato anche radici in Trebbia portate dal fiume. Sono diventate lampade... Ho foderato cuscini e poltrone con pezzi di vecchi jeans», aggiunge Luciano.
Per realizzare la Vespa in tappi di sughero, gli sono servite 245 ore. Per la Dyane, 350. Stefania ha dipinto a mano gli adesivi, le decorazioni. Nel laboratorio, anche una Ferrari: «Un pensiero realizzato per un amico ferrarista che era stato molto male a causa del Covid. Per fortuna è guarito...». Qualcuno gli suggerisce di buttarsi sulla grande piazza di Internet, del mercato online: «Per carità», rispondono loro. «A noi va benissimo il contatto umano del mercatino di Travo. Il guardarsi in faccia, il passaparola. Ogni pezzo è unico». Come loro.