La toponomastica di Vezzolacca è salva: «Sintesi di magia»

I nomi di località, gruppi di case, campi e boschi racchiusi in un manuale frutto di un lavoro collettivo che ha coinvolto l'intera comunità

Federica Duani
|29 giorni fa
Gli autori del libro che racconta la toponomastica di Vezzolacca- © Libertà
Gli autori del libro che racconta la toponomastica di Vezzolacca- © Libertà
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È stato presentato all’ex scuola del paese, oggi Nuovo Ostello degli Elfi di Vezzolacca (Vernasca), il libro “La toponomastica di Vezzolacca”, un’opera collettiva che raccoglie oltre 520 toponimi tra campi, boschi, mulini e gruppi di case, mappati su 8 carte catastali. Un lavoro durato 10 mesi che coinvolge l’intera comunità e restituisce un patrimonio culturale unico.
Il progetto nasce da un’intuizione di Maurizia Soressi, che, trasferitasi a Vezzolacca, ha percepito il rischio di perdere quei nomi locali che ancora oggi gli abitanti usano per orientarsi. Da lì è partita una ricerca sul campo, casa per casa, per raccogliere aneddoti, memorie e parole del passato.
Accanto a lei, un gruppo affiatato: Gabriele Croci, Roberto Nicoli, Lorenzo Prati e Sergio Ralli. Ognuno con un ruolo: c’è chi ha curato le interviste, chi il lavoro grafico, chi la revisione dialettale o la consultazione catastale. Un vero lavoro di squadra, come sottolinea Croci: «Le competenze si sono intrecciate, come se il libro si scrivesse da solo».
Tra i nomi raccolti spiccano toponimi evocativi come “Pusö” (I Poggioli) e “Al Buròn” (il burrone), segni tangibili di una memoria collettiva ancora viva. Le mappe sono state realizzate partendo dai fogli catastali 54 e 55, utilizzando colori diversi per identificare le varie aree in base ai nomi locali.
Il volume è stato stampato da Officine Gutenberg con il sostegno del Comune di Vernasca e della Pro Loco di Vezzolacca. Il sindaco Gian Luigi Molinari ha definito il libro una «sintesi di magia, la mappatura di Vezzolacca nero su bianco».