L'ultima passerella delle "bellissime", la Silver Flag saluta
Concluso il secondo atto della 29esima kermesse delle auto storiche, premiazione e parata di grandi nomi tra passione e stile
Federica Duani
June 15, 2025|10 giorni fa

Il collezionista Corrado Lopresto a bordo della Cisitalia D-48 © Libertà/Federica Duani
Alla Vernasca Silver Flag anche domenica 15 giugno il rombare delle vetture storiche l’ha fatto da padrone: ciascuna auto con il proprio ben distinto, così come ciascuna tramandava la propria storia e infiniti aneddoti. La 29ma edizione si è conclusa a Vernasca, dopo due giorni di «un evento top - dice Hans (è belga e vive a Modena) -. Veniamo alla manifestazione da vent’anni e questa mantiene sempre la sua identità che ne è la forza. Un evento accessibile e non esclusivo, in cui tutti si è uguali: quest’anno grandi nomi di piloti come Stefano Volpi, Thierry Boutsen, Arturo Merzario che si lasciano approcciare e chiacchierano con chiunque».
Ci si avvicina al pilota, al collezionista, all’appassionato o all’amico: orecchio teso, si ascolta, e tutto il fragore intorno diventa cornice naturale. «Ho trovato questa Cisitalia D-48 in Svizzera, così l’ho portata in Italia: è la macchina divenuta famosa perché Tazio Nuvolari, al Parco del Valentino nel 1946, arrivò con il volante in mano. Lo aveva sfondato», racconta Corrado Lopresto, custode della più importante collezione di prototipi italiani al mondo. Nuvolari, dopo quella volta, «trasformò il volante, creando dei fori affinché potesse utilizzarlo in caso di rottura: me lo raccontò la figlia di Giovanni Savonuzzi, che disegnò la macchina - continua Lopresto -. Negli anni ’90, di fronte ai prototipi, il mondo diceva “questo può interessare solo a Lopresto”: era così. E i prototipi avevano prezzi ridicoli rispetto ad oggi, circa 7mila euro».

Lungimiranza, genialità, intrinseca inclinazione a voler approfondire gli aspetti culturali e i bozzetti delle automobili: oggi la collezione di Lopresto conta «più di cento pezzi, grazie anche all’aiuto della gente che ha capito che mi ha sempre mosso la cultura, non un discorso speculativo».
Lopresto cita i designer Tom Tjaarda (firma di Pininfarina), Ugo Zagato, Giorgetto Giugiaro; poi continua i racconti, intrecciandoli con quelli di Mario Peserico, direttore generale Eberhard, marchio svizzero di orologi che da tre anni è tra i principali sponsor dell’evento. «Per Eberhard la Silver Flag è un approdo: sosteniamo le auto storiche da più di trent’anni, i prototipi sono una nicchia nella nicchia, ma è ciò che ci permette di vederne tante per strada», dice Peserico. Al polso indossa il primo orologio della collezione Nuvolari: «Eberhard ha 138 anni di storia ininterrotta, due famiglie alla testa: Eberhard e dal 1968 la famiglia Monti. Il marchio è svizzero ma l’anima italiana - continua Peserico -. Nel 1989 il signor Monti decise di dedicare una collezione a Nuvolari. L’orologio uscì nel ’92: all’epoca con il simbolo della tartarughina. D’Annunzio la regalò a Nuvolari come portafortuna: «All’uomo più veloce, l’animale più lento». Oggi c’è un carapace». Tic toc.
Tempo della terza e ultima salita. Al via, a Castellarquato, il presidente Asi Alberto Scuro sventola la bandiera blu: la senatrice Elena Murelli è alla guida della Bertone Runabout (1969), un prototipo custodito al Museo Volandia di Malpensa. D’ispirazione nautica, dal carattere essenziale. Come i tornanti a vento in volto della Val d'Arda.

Coppe, trofei e best of show: assegnati 35 premi
Trentacinque (tra coppe, trofei, premi e targhe) i riconoscimenti assegnati domenica 15 giugno all’Antica Pieve di Vernasca. Due i “best of show” della 29ma Vernasca Silver Flag: la Fiat 130HP (Mauto - Museo Nazionale dell’Automobile) per la categoria vetture anteguerra e la Lancia Stratos Gruppo 4 (Alessandro Carrara) per quelle dopoguerra. Due anche i trofei Asi per la vettura con miglior grado di conservazione e la vettura con miglior restauro, che sono «le due anime del collezionismo, due filosofie contrapposte ma le due strade che gli appassionati perseguono», le descrive Luca Castaldi, responsabile comunicazione Asi. Vince il primo l’ Alfa Romeo Giulietta sprint veloce (Ikuo Maeda), il secondo la Cisitalia 202 SC (Giuliano Bensi). Due giurie, a decretare i vincitori: tre membri per la giuria Asi e Fiva, presieduta da Stefano Cerrone. Cinque, invece, per la giuria Silver Flag: tra di loro anche Giovanni Groppi, vicepresidente del Cpae.

Tanti applausi e un “bravi””, quando Asi premia il Cpae, da sempre organizzatore: Claudio Casali, presidente, e tutti i collaboratori. «Una squadra vincente», dice Daniele Turrisi, presentatore dei due giorni di Silver Flag. La lista dei premiati è lunga, tra questi: i premi speciali Cpae sono stati conferiti a Autobianchi Runabout (Collezione Bertone), Lancia Stratos Gruppo 4 (Antonio Pasquale), Lancia Fulvia Coupè (Paolo e Andreina Mazzotto), Sehcar C-830 (Peter Leuthardt). Ha vinto il premio Fiva l’Alfa Romeo 1900 css (Paolo Saporetti); il trofeo Paolo Silva per la vettura più rappresentativa della storia della Castellarquato-Vernasca la Lancia Fulvia Zagato (Roberta Miniggio). L’auto da rally più evocativa, premiata con il trofeo rallyssima, è la Lancia 037(Gabriele Andolfi); il trofeo “Circuito di Piacenza” per la migliore Ferrari lo vince la Ferrari 212 Inter Touring (Micheal Boertien).
«Un’altra edizione di successo – dice il sindaco di Vernasca Gian Luigi Molinari -. Si apre una nuova sfida: nel 2026 la Silver Flag compie trent’anni».
Alla cena benefica di gala raccolti 4mila euro
Nella sera del 14 giugno in una suggestiva piazza del Municipio di Castellarquato, la tradizionale cena di gala: più di 500 presenti, fuochi d'artificio, tra i tavoli il riepilogo della giornata. Anche quest'anno si è svolta la cena di beneficenza: raccolti più di 4.000 euro, da destinare in beneficenza.
