«Permessi a rilento, niente tavolini»: cresce la protesta dei baristi
Dopo il caso della Gelateria del Duomo anche altri titolari lamentano ritardi nella concessione del plateatico
Elisabetta Paraboschi
June 26, 2025|13 ore fa

Il Chioschetto del Facsal è in attesa di ottenere l'autorizzazione ad esporre sedie e tavolini
C’è un argomento che infiamma i titolari di pubblici esercizi in questa estate caldissima: è il plateatico. O meglio, i tempi di attesa per ottenere l’occupazione del suolo pubblico, anche nel caso di rinnovo della domanda.
Nei giorni scorsi Libertà aveva segnalato il caso della Gelateria del Duomo, che da fine aprile sta aspettando di poter posizionare tavolini e sedie lì dove sono sempre stati da anni. Anche sul Pubblico Passeggio c’è un’attività – stavolta stagionale – che sta aspettando. Si tratta del Chioschetto, il piccolo bar proprio a fianco del parco giochi del Facsal: «Siamo aperti dall’11 aprile – spiega Giuseppe Scano mentre, dietro il banco, è impegnato a preparare caffè e servire gelati – quest’anno scade il permesso di occupazione del suolo pubblico per le panche che dal 2001 vengono posizionate qui davanti: abbiamo fatto domanda una prima volta e ci è stata respinta perché una rata non risultava pagata, ma non ci era arrivato nulla. Abbiamo provveduto subito: l’ultima domanda l’abbiamo presentata il 24 maggio. Ho avuto una risposta dalla commercialista che mi ha fatto sapere, dopo un mese di attesa, del rigetto della domanda. La causa? Il fatto che per regolamento adesso dovrei avere i tavolini con le sedie e non le panche. Doveva passare un mese perché il Comune ci informasse di questo?».
In via Tibini Tiziana Calbanti sta aprendo l’ombrellone per riparare dal sole i due tavolini fuori dal bar Public House: «Quanto ho tribolato per avere queste due piante lo so solo io – sottolinea – dovevano essere consone al paesaggio urbano. In sintesi, a novembre avevo già il plateatico, il permesso per le piante è arrivato in aprile». Ecco come si insegna l’arte della pazienza.
