Baia del Re, parte dalle panchine la coesione del quartiere
Prima iniziativa dell'associazione di abitanti che vuole valorizzare gli spazi pubblici e sensibilizzare la comunità su temi sociali: dalla violenza all'inclusione
Redazione Online
|24 giorni fa

Prima iniziativa ufficiale organizzata dall'associazione Baia del Re, che ha dato il via a un progetto di cittadinanza attiva e riqualificazione urbana nel Parco della Baia del Re, in via Cementificio a Piacenza. A guidare il primo picnic alla Baia è il presidente dell'associazione, Matteo Zilocchi, che ha spiegato le motivazioni alla base di questo primo passo concreto per il quartiere. «Abbiamo voluto partire da un gesto semplice ma significativo -dice Zilocchi - colorare delle panchine, ognuna con un messaggio preciso, per coinvolgere i cittadini e trasmettere valori importanti».
L'obiettivo è duplice: valorizzare gli spazi pubblici del quartiere e sensibilizzare la comunità su temi sociali fondamentali, attraverso il coinvolgimento diretto di residenti e volontari. Al momento, il gruppo conta una quindicina di persone, ma l'appello è aperto a chiunque voglia contribuire.
Protagoniste dell'iniziativa sono tre panchine, ognuna dedicata a una tematica sociale. La panchina rossa, per sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne, simbolo del rispetto e dell'amore autentico. La panchina blu è dedicata all'inclusione delle persone con autismo. E la panchina gialla, in precedenza vandalizzata, è stata recuperata e ora rappresenta la lotta contro il bullismo e il cyberbullismo.

Durante l'evento, i bambini e le bambine hanno potuto partecipare attivamente, decorando la panchina blu con le impronte delle loro mani e contribuendo alla decorazione della panchina gialla con simboli e disegni.
«Abbiamo scelto i colori primari, rosso, blu e giallo, perché da questi possono nascere tutti gli altri. Un messaggio chiaro: dall'unione e dalla diversità può nascere qualcosa di nuovo e positivo», ha spiegato Zilocchi. Dopo la decorazione delle panchine, la bella cornice del parco accoglie un picnic comunitario per tutte le famiglie.
Il progetto è solo l'inizio di una serie di iniziative che l'associazione Baia del Re vuole portare avanti. L'idea è costruire una comunità più coesa e consapevole, partendo da piccoli gesti concreti che parlano di rispetto, inclusione e bellezza condivisa, verso un futuro più consapevole e partecipato.
«Siamo felici della risposta del quartiere. I cittadini sono entusiasti e i bambini e le bambine partecipano con gioia all'abbellimento delle panchine. Il nostro sogno è che questo parco diventi un punto di riferimento per tutti, grandi e piccoli», conclude il presidente.

Un luogo "da leggenda"
Nel cuore del quartiere omonimo a Piacenza, il Parco della Baia del Re non è solo un'area verde per il relax dei cittadini, ma anche - sottolineano i promotori dell'associazione Baia del Re - un luogo avvolto da un'aura di leggenda legata all'esplorazione polare italiana. Secondo una narrazione diffusa, il nome del quartiere e del parco deriverebbe dalla celebre Baia del Re (Kongsfjorden), fiordo delle isole Svalbard, da cui nel 1926 partì la spedizione artica del dirigibile Norge, guidata dall'ingegnere e generale Umberto Nobile insieme a Roald Amundsen. Sebbene il collegamento diretto tra l'impresa polare e la toponomastica piacentina non sia storicamente documentato, questa suggestiva interpretazione ha preso piede nel tempo, alimentando il fascino del luogo. Il quartiere, sorto nella seconda metà del Novecento durante l'espansione urbana, ha fatto proprio quel nome evocativo. Oggi il parco è uno spazio vivo, che unisce memoria collettiva, storia, identità urbana e desiderio di scoperta.