Il Museo di storia naturale trova spazio al Farnese
Sistemazione provvisoria «entro il 17 ottobre» perché slitta il trasloco definitivo nei locali resi disponibili dalla Camera di Commercio

Gustavo Roccella
|23 giorni fa

L'ala di Palazzo Farnese che ospiterà Piccolo museo della storia naturale e aula didattica - © Libertà/Gustavo Roccella
Entro il 17 ottobre deve essere pronta la nuova sede del museo di Storia naturale a Palazzo Farnese. Lo stabilisce l’incarico assegnato in questi giorni dal Comune alla ditta Tomasi group di Trento (18.500 euro il compenso Iva inclusa) che nello “Spazio mostre” del Farnese, abitualmente utilizzato per esposizioni temporanee deve progettare, coordinare e allestire la sezione provvisoria del Museo che dallo scorso gennaio è senza sede avendo dovuto lasciare quella all’Urban Center di via Scalabrini per fare posto al Politecnico che lì collocherà due nuovi corsi di laurea.
Il Comune, che ha ritenuto di accogliere la richiesta dell’ateneo valutando positivamente il potenziamento del polo universitario piacentino, ha individuato nel Palazzo del Governatore in piazza Cavalli (galleria Borsa), in spazi resi disponibili dalla Camera di Commercio, la nuova sede del Museo di Storia naturale. Sede stabile, dove però le opere di riconversione alle esigenze espositive sono lontane dal traguardo, tanto che la data dell’1 gennaio 2026 indicata per l’inaugurazione e formalizzata in un emendamento di Luigi Rabuffi (ApP) al bilancio, è destinata a sicuri sforamenti. Peraltro messi in conto dall’assessore alla Cultura Christian Fiazza che, quando la scorsa primavera venne individuato Palazzo Farnese come sede provvisoria affiancata dall’aggettivo “piccolo” (Piccolo museo di Storia naturale), considerava (v. “Libertà” del 15 maggio) che «il fatto di avere trovato una soluzione intermedia fa sì che se dovessimo sforare di qualche settimana il servizio resterebbe garantito».
«Lo scopo» dell’incarico assegnato alla ditta Tomasi «è quello di rendere fruibili alcune delle collezioni più interessanti e importanti conservate al Museo di Storia naturale che al momento è in fase di trasferimento e quindi non accessibile al pubblico», si legge nell’atto di affidamento: «Il servizio comprenderà la progettazione, l’allestimento delle sale espositive sia con materiali di proprietà dell’amministrazione che con materiali realizzati ex-novo, il coordinamento, il montaggio delle sale stesse con la realizzazione di un percorso espositivo originale, coeso su: collezione mineralogica Dosi (1.500 reperti), collezione malacologica (molluschi) Della Marta (600 reperti), una selezione di 30 animali tassidermizzati».