Suicidio in carcere, il gip respinge la richiesta dei domiciliari

per tre agenti indagati

Paolo Marino
Paolo Marino
|14 giorni fa
carcere piacenza 7 marzo 2001 interno carcere piacenza (foto cravedi)
carcere piacenza 7 marzo 2001 interno carcere piacenza (foto cravedi)
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La procura chiede gli arresti domiciliari per un agente e due assistenti di polizia penitenziaria. Ma il gip rigetta la richiesta. La vicenda è quella della morte di Wajdi Hella, detenuto tunisino di 27 anni, impiccatosi in una cella del carcere di via delle Novate nella notte tra il 29 e il 30 dicembre 2024. Secondo il pubblico ministero Antonio Colonna il decesso poteva essere evitato e per questo ha indagato i tre poliziotti per omicidio colposo (ipotizzando che l’esito fatale potesse essere prevedibile e che siano stati violati i doveri nell’adempimento di una funzione pubblica) e di falso commesso da pubblico ufficiale, aggravato dall’intenzione di occultare il reato di omicidio colposo.
Secondo il giudice per le indagini preliminari Erisa Pirgu, mancano tuttavia le condizioni per applicare una misura cautelare nei confronti degli operatori intervenuti quella notte. In primo luogo, non ci sarebbe il rischio di inquinamento delle prove evidenziato dal pm. Inoltre, afferma il giudice, i protocolli d’intervento non sarebbero stati violati. In conclusione, i tre poliziotti rimangono indagati a piede libero.