L'uomo che premia tutta Piacenza, 45 anni di trofei per lo sport

Fabio Gadolini e il suo negozio che ha tra i clienti dirigenti e appassionati. «L’onore delle medaglie per il Piacenza in Serie A»

Thomas Trenchi
May 22, 2025|34 giorni fa
Fabio Gadolini nel suo negozio© Libertà/Thomas Trenchi
Fabio Gadolini nel suo negozio© Libertà/Thomas Trenchi
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C'è un angolo di Piacenza dove le vittorie prendono forma prima ancora di essere conquistate. È lì che si progettano, si incidono e si rifiniscono i trofei destinati ad atleti, squadre, appassionati e campioni. Succede in via Ottolenghi, una tranquilla laterale di via Manfredi, dove dal 1980 ha sede il Centro Premiazioni Sportive. A guidarlo da quasi mezzo secolo è Fabio Gadolini, 76 anni, memoria storica di tutto lo sport piacentino e non solo.
«Anche se potrei essere in pensione, non riesco a smettere. Ho ancora la stessa passione di quando ho cominciato», racconta Gadolini. Dietro al bancone, accanto a lui ogni giorno c’è la moglie Maria Pezza, anima silenziosa delle incisioni. Insieme portano avanti un’attività che unisce artigianato, tecnologia e un’infinità di storie.
Gadolini nasce sportivo. «Facevo il paracadutista, dal 1970. Dopo l’esperienza militare continuai anche da civile, finché un problema in volo mi fece davvero paura. Avevo già un figlio, così mia moglie mi chiese di smettere. Pochi anni dopo subentrammo in questa attività, aperta da Fabio Baldini, ex arbitro di calcio».
Il negozio è un museo vivente: scaffali pieni di coppe, targhe e medaglie raccontano decenni di sport. «Uno dei primi lavori importanti? Me lo commissionò Leonardo Garilli, presidente del Piacenza Calcio. Voleva i Cavalli del Mochi in bronzo. Quando glieli portai, notò subito che avevo invertito i due cavalieri. Mi imprecò qualcosa in dialetto, non l’ho mai dimenticato». Poi arrivarono le medaglie per la promozione in Serie A dei biancorossi e i trofei per la Lega nazionale femminile di pallavolo in tutta Italia. «Oggi siamo gli unici in città a fare questo lavoro», spiega. «Lavoriamo per tutto: Cai, tornei tra amici, società sportive, fino al circuito nazionale di vela». Tra i record? «Undicimila medaglie per la Mezza Maratona d’Italia dedicata a Enzo Ferrari. Una bella sfida».
Un giorno Fabio ha anche avuto tra le mani la vera Coppa dei Campioni, quella originale vinta dal Milan contro la Juventus a Manchester, nella finale del 2003. La foto è ancora lì, nel suo negozio. «Ero nello stabilimento del fornitore che la produceva, e stavano facendo un restauro. Quando l’ho vista, ho provato un’emozione fortissima. Prenderla in mano è stata un’esperienza unica. Un po’ una beffa, però… io sono juventino».