Appello salva-scuole di Pasquali: «Meno birra e fate figli!»

In consiglio comunale, il primo cittadino ha commentato i numeri dei nuovi nati (8 in un anno) e il futuro dell'Appennino. «Spegnete i telefonini»

Elisa Malacalza
Elisa Malacalza
June 15, 2025|10 giorni fa
La seduta di consiglio comunale di venerdì sera, iniziata alle 21 e terminata alle 23
La seduta di consiglio comunale di venerdì sera, iniziata alle 21 e terminata alle 23
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Per invertire la sfiducia sulle sorti dell’Appennino, siamo ormai arrivati al limite del cliché da fiaba dove ci si innamora (follemente, spasmodicamente, istantaneamente, eternamente) per altisonante editto reale. Ricordate, vero, Cenerentola? Iniziò tutto proprio così: con un appello chiaro e tondo affisso a tutti i muri del reame, e che recitava “Il Principe ha indetto un gran ballo a cui sono invitate tutte le ragazze in età da marito”. L’obiettivo era che l’anziano re padre sovrano potesse finalmente sentire lo scalpiccìo di piedini infantili nel palazzone.
Ecco, il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali non ha ancora pensato a organizzare un ballo per far incrociare i gameti, ma ha fatto un appello senza troppi giri di parole nell’aula consiliare di piazzetta Santa Chiara: «Fate figli!», ha detto, tra l’altro indicando con l’indice i più papabili aspiranti genitori che ancora non si sono riprodotti (citati per nome e cognome: Federico Bonini, Stefano Brugnelli, Giorgia Ragaglia).
Non è la prima volta che tenta il fecondo invito: il primo cittadino, in fascia tricolore da cinque mandati e deciso a salvare scuole e montagne, aveva fatto lo stesso identico accorato appello nelle aule dell’istituto superiore San Colombano di Bobbio, che rischia di correre incontro al declino insieme a tutte le altre scuole, visto che, da Travo a Ottone, oggi restano soltanto in 400. Ma si fermino intanto le femministe che vogliono sfilare sotto il palazzo municipale con il cartello “L’utero è il mio”: l’appello di Pasquali par rivolto anche ai maschi, «Dovete spegnere la televisione e i telefonini, e dovete bere meno birra», incalza infatti il primo cittadino.
A farlo scatenare è stato proprio il Bonini, il quale, come era stato anticipato su Libertà, ha segnalato la mancata formazione all’asilo delle tre sezioni. Ce ne saranno due: «La situazione è critica, i numeri ci devono far riflettere», ha detto il consigliere di minoranza. Pasquali, appelli a far figli a parte, ha detto che «la politica qui deve cambiare qualcosa», sottolineando come servano deroghe alla questione annosa dei numeri, che ghigliottina le scuole senza tener conto del criterio geografico di appartenenza. «Il ministro Valditara è iscritto alla Lega, come Bonini. Lo si può interpellare, perché vanno cambiate le regole di ingaggio, se si vogliono salvare le scuole di montagna. Noi per garantire la sopravvivenza dell’asilo a Ottone e a Marsaglia abbiamo preferito ridurre a due sezioni l’asilo di Bobbio. Siamo un unico istituto omnicomprensivo».
Pasquali ha detto che nel 2024 sono nati solo 8 bimbi: sabato riceveranno 500 euro ciascuno, come benvenuto alla vita. Ha citato l’asilo nido gratis e in ampliamento. La vicesindaca Ragaglia ha sottolineato come si debba insistere sulla migliore qualità di vita in Appennino, per le famiglie, così da attrarne di nuove: «Qui a Bobbio non si gira con il coltello come in certi istituti della città», rivendica Pasquali. Ricorda anche il sindaco Luigi Bertuzzi, che si è battuto per la legge sulla montagna: «Mai finanziata», sottolinea. Il consigliere di minoranza Mauro Martini ricorda la sua nonna, che insegnava a Vaccarezza da sola in una pluriclasse dove c’erano 70 bambini. «Oggi serve una scossa, dobbiamo battere i pugni sui tavoli. La situazione è incancrenita».
Martini ricorda anche le difficoltà economiche delle giovani coppie, i costi anche solo di affitti e chilometri, e Ragaglia annuisce. Forse davvero servirebbe un editto da fiaba, che cancelli precariato, costi folli di vita, e problemi relazionali: quei finali dove i figli arrivano dalle nuvole pesca e dai cieli più azzurri. Quelli, almeno, a Bobbio non mancano mai.