The Best Chef Awards 2025, Isa Mazzocchi nel top team mondiale

“Un coltello” alla Palta di Bilegno nella selezione stilata da cuochi ed esperti che ha incoronato di nuovo il danese Rasmus Munk al top assoluto

Giorgio Lambri
Giorgio Lambri
|17 giorni fa
The Best Chef Awards 2025, Isa Mazzocchi nel top team mondiale
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Nuovo prestigioso riconoscimento per Isa Mazzocchi, chef stellata de’ La Palta di Bilegno,questa volta di respiro internazionale, da The Best Chef Award, i celebri “coltelli” che ogni anno raccontano come cambia l’alta gastronomia mondiale premiando gli artisti della cucina per la tecnica, la creatività, il modo di raccontare la società attraverso i loro piatti.
A determinare le graduatorie sono proprio i cuochi, insieme a un gruppo di esperti di settore tra gastronomi e giornalisti (in totale quest’anno 972) con un sistema di votazione on line che consente di esprimere 10 preferenze, oltre a quella per i premi speciali. Così vengono eletti i migliori tre, mentre il resto dei nominati viene giudicat, non con una classifica, bensì con un numero di coltelli. 3 Knives – The Best (126 chef nel mondo): l’élite della gastronomia mondiale, con almeno l’80% del punteggio massimo. 2 Knives – World-Class (236 chef): esempio di raffinatezza e competenza a livello globale. 1 Knife – Excellent (421 chef): professionisti che contribuiscono in modo significativo alla scena culinaria. Isa fa parte delle 73 new entry con “un coltello” assieme a colleghi cinesi e colombiani, argentini e giapponesi, sudafricani e spagnoli. 
Il danese Rasmus Munk resta anche per il 2025 il miglior cuoco del mondo per The Best Chef Awards. Trentaquattro anni, patron del bistellato Alchemist di Copenaghen, propone una cucina molto innovativa e piatti che vanno oltre il semplice concetto di “cibo”, a partire da “1984”, che è un occhio che richiama quello del Grande Fratello dell’omonimo romanzo di George Orwell, fino al gelato a forma di goccia di sangue con un QR code per collegarsi a un portale sulla donazione degli organi. “Impressioni” (così chiama i suoi piatti) da provare durante un’esperienza multisensoriale nel suo ristorante, in cui ci si sposta da una sala all’altra per un percorso immersivo che può durare fino a sei ore.