Claudio, travelblogger: «Il viaggio è terapia, fa cadere stereotipi»
A guidarlo nella condivisione delle sue riflessioni sono state le domande del direttore di Libertà, Gian Luca Rocco, che ha condotto il dialogo come un viaggio di parole
Leonardo Chiavarini
July 22, 2025|24 giorni fa

Claudio Pelizzeni e Gian Luca Rocco_foto Chiavarini
“Un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte”. A scriverlo è Alessandro Baricco nel suo “Oceano mare”. E, in effetti, un pretesto per tornare ce lo hanno quasi tutti, anche coloro che hanno scelto di trascorrere la propria vita costantemente in viaggio. Per Claudio Pelizzeni, noto travel blogger piacentino, questo pretesto del ritorno è legato ai luoghi di casa (una passeggiata per le vie del centro, una gita tra la Perduca e la Parcellara), ma è anche frutto del desiderio di diffondere il viaggio come cultura, come modo di pensare. Dal 2014, Claudio lo fa sul web attraverso il progetto Trip Therapy, con cui ha raccontato il suo giro del mondo in 1.000 giorni, e oggi lo fa sui social, dove con un profilo da 131mila follower pubblica i video delle sue avventure.
L’intento è sempre quello: la condivisione. La voglia di aprire la valigia e lasciare che chiunque possa dare un’occhiata e arricchirsi di un nuovo spunto, di una nuova idea. Questo ritorno nel segno della condivisione Pelizzeni ha avuto modo di attuarlo anche dal vivo, domenica sera, come ospite del primo appuntamento annuale di “Tempestiva”, festival in Valtrebbia, a cura della Biblioteca comunale di Gazzola “M.T. Maestri del Boca” e Trebbia Shire. Nel verde patio del Croara country club, davanti a una nutrita platea, il viaggiatore ha spalancato la sua valigia colma di aneddoti e riflessioni. A guidarlo nella condivisione sono state le domande del direttore di Libertà, Gian Luca Rocco, che ha condotto il dialogo come un viaggio di parole: da Piacenza al resto del mondo e ritorno.