Ines Perini, la pensionata che pulisce la città: "Riempio anche sei sacchi in un giorno"
Redazione Online
|3 anni fa

Mossa da una profonda avversione per l’immondizia volutamente dimenticata e da un instancabile buonumore, Ines Perini, arzilla 77enne piacentina – già da molti anni – approfitta delle sue camminate quotidiane per raccogliere tutto ciò che normalmente dovrebbe “dormire” all’interno dei cassonetti.
“E’ più forte di me – confessa – se mi imbatto anche nel più piccolo rifiuto avverto un irrefrenabile desiderio di rimuoverlo. Che sia una passeggiata o uno banale spostamento – spiega – porto sempre con me la mia attrezzatura. Se non sono di fretta mi fermo a raccogliere ciò che trovo. Purtroppo, di incivili ce ne sono parecchi e così, nel corso di un’uscita di due ore, riesco a riempire anche cinque-sei sacchi di immondizia”.
Girando la città, Ines è abituata a trovare di tutto: “Sul podio ci sono i pacchetti di sigarette vuoti, lattine varie e bottiglie di vetro. Ma anche cartacce, contenitori in plastica e da due anni a questa parte anche parecchie mascherine. La cosa più strana che mi capita di raccogliere ultimamente sono però i cotton fioc: non avete idea di quanti si ne trovino un po’ ovunque”.
Rimuovendo parte dei rifiuti dei suoi concittadini, Ines si è resa testimone dei cambiamenti avvenuti a Piacenza. “Prima era diverso – prosegue – è inutile che ci giriamo attorno. Prendiamo ad esempio via Colombo, una strada che abitando a San Lazzaro percorro spesso durante i miei spostamenti. Anni fa riempivo solo un sacco, oggi ne riempio anche cinque”.
Se il presente non sembra particolarmente radioso, per Ines il futuro non è così spacciato: “Sto notando che i bambini, specialmente quelli più piccoli, sono molto ricettivi e quando mi vedono chinata sotto a un cespuglio per raccogliere qualcosa, si avvicinano chiedendo se possono aiutarmi. Io non voglio che tocchino niente ma se uno di loro mi porge una cartaccia provvedo subito a disinfettargli le manine con il mio igienizzante. Sono piccoli gesti che mi fanno ben sperare per il domani”.
Se il presente non sembra particolarmente radioso, per Ines il futuro non è così spacciato: “Sto notando che i bambini, specialmente quelli più piccoli, sono molto ricettivi e quando mi vedono chinata sotto a un cespuglio per raccogliere qualcosa, si avvicinano chiedendo se possono aiutarmi. Io non voglio che tocchino niente ma se uno di loro mi porge una cartaccia provvedo subito a disinfettargli le manine con il mio igienizzante. Sono piccoli gesti che mi fanno ben sperare per il domani”.
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