Israele, Russia e non solo: tutte le mete turistiche "off limits"

Dalla Libia al Mali, da Gerusalemme alla Russia: tra guerre, rivolte e pandemie aumentano le destinazioni irraggiungibili

Filippo Lezoli
June 18, 2025|7 giorni fa
Gerusalemme dall'alto
Gerusalemme dall'alto
1 MIN DI LETTURA
L'instabilità e l'incertezza globale producono una mappa del mondo mutilata. Le guerre, negli ultimi anni scoppiate anche vicino a noi, fanno sì che il mondo dei viaggi si adegui. Ma deve fare i conti anche con le rivolte sociali, le pandemie, tensioni varie che minano la sicurezza di chi fa la valigia. Dal 7 ottobre 2023 i viaggi in Terra Santa, ad esempio, sono off-limits. Eppure, spiega Nicole Rossi dell'agenzia Viaggi dello Zodiaco, è ancora presto per parlare di un mondo che si è fatto di colpo più piccolo.
«È innegabile che rispetto a dieci anni fa siano scomparse alcune destinazioni - dice - penso ad esempio alla Libia e al Mali, che erano per viaggiatori di nicchia, per coloro che cercavano di vivere esperienze speciali. Non direi però che il mondo si sia ristretto». Rossi stila anche un elenco di Paesi: «Naturalmente nazioni in guerra come la Libia, Israele, la Russia, oppure la Giordania in quanto vicina a un'area molto calda, non sono oggi delle destinazioni. Israele, ad esempio, è stato venduto come meta fino al 7 ottobre 2023, l'ultimo viaggio che ricordo è quello di due clienti che hanno attraversato via terra la frontiera dalla Giordania a Israele».
Ma è cambiato anche l'atteggiamento del cliente? «Bene o male le persone ora sono informate - afferma in merito Rossi - noi siamo prudenti e se ci accorgiamo che qualcuno è poco informato sulla destinazione che ha scelto, siamo i primi a evidenziare eventuali criticità. D'altronde, parlando sempre di quell'area del mondo, situazioni "risolte” in Medio Oriente non ce ne sono. Va da sé che chi viaggia debba avere un'idea di dove sta andando». Insomma, il turista è consapevole e con voglia di partire. «Dopo il Covid il turismo è esploso - prosegue - molti scelgono ad esempio l'Uzbekistan e il Turkmenistan. È ovviamente venuta a mancare la Russia». Ma Rossi fa notare come non ne risentano le nazioni confinanti. «La Finlandia e i Paesi Baltici - sostiene - godono di un periodo fiorente per quanto riguarda il turismo». Parla quindi di una certa distanza fra la politica, che spesso invita a non muoversi o pone limitazioni al transito di merci e persone, e i cittadini. 
Per Claudio Pelizzeni, coordinatore viaggi di SiVola «il globo oggi non è più piccolo» dice. «Può sembrare quasi cinico dirlo - spiega - ma siano guerre o pandemie, rivoluzioni o cadute di governi, alle situazioni instabili ci siamo purtroppo abituati. A noi che lavoriamo in questo settore spetta il compito di monitorare e adeguarsi alle situazioni. Nel periodo dell'aviaria, ad esempio, le mete in Asia avevano subì to un brusco stop e i clienti sceglievano l'America. Attualmente, data la situazione mediorientale, stiamo valutando se proseguire con la Giordania».