Bufera Ausl, gara per la Pet anti-tumore nel mirino della Procura
Uno dei filoni della nuova inchiesta che sta scuotendo l'Ausl di Piacenza riguarda le procedure di acquisizione di un macchinario per scovare i tumori

Paolo Marino
June 13, 2025|12 giorni fa

Le procedure di acquisizione di un macchinario utilizzato in medicina nucleare per scovare i tumori è al centro di uno dei filoni d’inchiesta della procura, che ha portato a indagare venti persone, per la maggior parte dirigenti e tecnici dell’Ausl, per i reati di turbativa d’asta, falso, peculato ed esercizio abusivo della professione.
Il bando di gara andato deserto per l’acquisto di un tomografo-Pet era diventato un caso di cronaca già nel maggio del 2023. Libertà ne aveva scritto ampiamente, raccontando che nessuna azienda si fosse fatta avanti, nonostante l’Ausl avesse messo sul piatto quattro milioni e 800mila euro. In attesa di un secondo bando, l’azienda sanitaria aveva provveduto a noleggiarne uno, tuttora collocato in Cantone del Cristo, all’esterno dell’ospedale. Dagli atti dell’inchiesta emerge un retroscena su tale vicenda. Secondo gli inquirenti, la procedura per redigere il secondo bando sarebbe stata viziata da collusioni e mezzi fraudolenti che avrebbero turbato il procedimento amministrativo. Secondo la guardia di finanza, tra maggio e luglio del 2023 ci sarebbero stati incontri con rappresentanti di alcune aziende fornitrici del macchinario al fine di costruire un bando “su misura” per loro. Il reato di turbativa d’asta viene contestato, in concorso, a un manager di una multinazionale e a quattro tra tecnici e dirigenti dell’Ausl, compresa la direttrice generale Paola Bardasi.
Per l’Ausl un anno di scandali
Negli ultimi mesi l’Ausl di Piacenza è finita ripetutamente sotto i riflettori della cronaca giudiziaria. L’inchiesta più recente riguarda presunti appalti pilotati e irregolarità nella gestione dei fondi del Pnrr. A condurla, la Guardia di Finanza, che ha notificato la conclusione delle indagini a venti persone. Fra queste spicca il nome della direttrice generale Paola Bardasi. Le accuse spaziano dalla turbativa d’asta alla falsificazione di atti pubblici, passando per il peculato. Solo poche settimane prima, l’attenzione pubblica era stata catturata dallo scandalo che ha travolto il reparto di Radiologia. Il primario è stato arrestato con accuse pesantissime: violenza sessuale, stalking e mobbing. A fare scattare le indagini, coordinate dalla squadra mobile, sono state le testimonianze di diverse lavoratrici che per anni avevano subito in silenzio. Il caso ha avuto un’enorme risonanza mediatica, costringendo l’Ausl a intervenire con una parziale riorganizzazione interna. Ma per molti, quel cambiamento è arrivato troppo tardi. Nell’agosto 2024 un altro grave episodio aveva già inferto un duro colpo all’immagine dell’azienda sanitaria. Un medico venne arrestato dalla polizia con l’accusa di aver prescritto farmaci oppiacei. Pesanti le accuse: corruzione e traffico di stupefacenti. Insieme a lui, è stato coinvolto e arrestato un altro medico. Sempre nel 2024, ad ottobre, un altro scandalo ha investito l’Ausl.
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