Gaetano, ex malato: «La mia nuova vita la devo a questi boschi»
Bertuzzi ha 98 anni. Fino a pochi mesi fa era a letto, senza forze, poi la figlia lo ha portato sui monti di Gropparello: «Sono rinato»
Redazione
|53 giorni fa

C’è chi a 98 anni si arrende e chi, come Gaetano Bertuzzi, sceglie di rinascere. Fino a due mesi fa la sua vita sembrava giunta al tramonto: in città, costretto a letto, senza forze, i giorni trascorrevano in silenzio e immobilità. Poi la svolta, che la figlia Rosa racconta a Libertà: è lei che decide di portarlo sulle montagne di Gropparello. E lì, spiega «tra i boschi e l’aria pulita, mio padre ha ricominciato a vivere».
«Dal primo giorno ho sentito dentro di me un cambiamento – racconta – ho respirato l’ossigeno del bosco, il profumo dei campi, la libertà della campagna. La foresta mi ha ridato la vita».
Oggi Gaetano non è più il malato fragile di due mesi fa. Ha ripreso a camminare, gioca a carte con i familiari, sorride, conversa. E soprattutto ha ritrovato un legame speciale con la natura: «Abbraccio gli alberi, li sento parte di me. È come se mi donassero energia. Non ci sono medicine migliori della Forest Therapy».
La pratica, conosciuta in Giappone come Shinrin-yoku (“bagno di foresta”), è ormai oggetto di numerosi studi scientifici. Trascorrere tempo nei boschi abbassa la pressione arteriosa, riduce i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress), rafforza il sistema immunitario e stimola la produzione di endorfine, gli “ormoni della felicità”. Gli alberi rilasciano nell’aria sostanze naturali chiamate fitoncidi, che hanno effetti benefici sul corpo umano e persino proprietà antibatteriche. Non è un caso se in diversi Paesi la Forest Therapy viene prescritta come parte di percorsi di prevenzione e cura, una medicina gratuita, accessibile a tutti e senza effetti collaterali.