«Piacenza meta di qualità per il turismo scolastico»
Da un'idea di Maria Rita Trecci Gibelli un progetto che ha l'obiettivo di far conoscere storia, arte e cultura della provincia di Piacenza agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia

Marco Vincenti
|5 giorni fa

Da sinistra, Chiara Gibelli, Maria Rita Trecci Gibelli e Simone Fornasari- © Libertà
«Piacenza nasce Primogenita e continuerà ad esserlo investendo in formazione, cultura e nuove tecnologie». Sono le parole cariche di entusiasmo utilizzate da Maria Rita Trecci Gibelli per presentare il progetto che punta a far diventare il nostro territorio punto di riferimento nazionale per il turismo scolastico di qualità. A sostenere l'iniziativa 'Piacenza Welcome' e Visit Emilia. L'intuizione della proprietaria del Castello di Gropparello è stata presentata nella mattinata di venerdì 17 ottobre a 109 dirigenti scolastici della regione Marche. Con lei anche Simone Fornasari, presidente di Visit Emilia: «Questo progetto rappresenta un modello virtuoso di come il territorio possa diventare una grande aula didattica. Qui gli studenti non sono semplici visitatori, ma protagonisti di un percorso formativo che integra perfettamente i programmi ministeriali con l’emozione della scoperta».
Le valli, i castelli e i borghi storici del Piacentino diventano così protagonisti all’interno di una grande aula didattica a disposizione degli studenti delle scuole superiori adesso delle Marche e poi di tutta Italia per un progetto che guarda al futuro. L’idea è chiara: offrire agli studenti esperienze autentiche, multidisciplinari, articolate in sei itinerari tematici di quattro giorni ciascuno, tra visite guidate, laboratori pratici, attività di team building e orientamento universitario. «Lavoriamo per un futuro di giovani turisti consapevoli - precisa Gibelli -. Nei pacchetti offerti alle scuole superiori teniamo particolarmente al coinvolgimento delle università del territorio perchè Piacenza non è solo un territorio di passaggio, ma un luogo da visitare e da vivere sia dal punto di vista accademico che lavorativo».
Un progetto suddiviso in aree tematiche
«Piacenza custodisce duemila anni di storia ed è un vero libro di storia a cielo aperto: dall’area archeologica di Veleia Romana ai castelli medievali, residenze nobiliari come Gropparello, Rivalta, Vigoleno e Castell’Arquato, fino ai capolavori d’arte conservati a Palazzo Farnese, al Collegio Alberoni e alla Galleria Ricci Oddi - affermano i promotori -. Un’offerta culturale che si integra con percorsi naturalistici unici: le Gole del Vezzeno, le formazioni geologiche della Pietra Parcellara e del Parco del Piacenziano, l’ecosistema fluviale dell’Isola Serafini. La natura diventa un’aula dove studiare geologia, biodiversità e paesaggio attraverso esperienze immersive. A completare il quadro, l’enogastronomia: Piacenza è l’unica provincia europea con tre salumi Dop e tre vini Doc. Le visite a cantine e salumifici, unite ai laboratori di cucina tradizionale, permettono agli studenti di scoprire la filiera agroalimentare e comprendere il valore culturale del cibo. Il quarto asse tematico è quello scientifico-tecnologico: da Montechino, sede storica dei primi pozzi petroliferi italiani, alla nascita dell’Eni di Enrico Mattei, fino alle nuove frontiere dell’economia circolare, come il Leap del Politecnico di Milano e il Shit Museum, simbolo della sostenibilità energetica. L’obiettivo è chiaro: far vivere agli studenti un’esperienza educativa trasversale, dove la storia, la scienza, la cultura e l’innovazione si fondono in un’unica proposta formativa».