«Stop Genocide»: in 150 ricordano le vittime di Srebrenica e pensano a Gaza

A trent’anni dal massacro, la comunità bosniaca e piacentina unita in corteo con bandiere, canti e testimonianze nel ricordo e nell’appello alla pace: «Anche oggi la storia si ripete»

Elisabetta Paraboschi
July 14, 2025|31 giorni fa
«Stop Genocide»: in 150 ricordano le vittime di Srebrenica e pensano a Gaza
1 MIN DI LETTURA
Dopo trent’anni sono 150 i cittadini che in piazza Cavalli piangono ancora per le vittime di Srebrenica. Il corteo e la manifestazione organizzata dall'associazione Dzemat ILM Piacenza e da Mreza Mladih Piacenza come ogni anno vede uniti piacentini e bosniaci, ma non solo.
Un grande striscione accanto al palco recita «Stop Genocide. Palestina libera»: lo portano i rappresentanti di Usb insieme alle bandiere palestinesi. Gaza e Srebrenica si sovrappongono nell’immaginario dei presenti: nel villaggio della Bosnia-Erzegovina al confine con la Serbia furono 8372 gli uomini bosniaci musulmani uccisi dall’esercito serbo-bosniaco guidato da Ratko Mladić. Lo ricordano nei loro discorsi il console generale della Bosnia Erzegovina Dag Dumrukcic e Arnel Nasic, presidente della Comunità Islamica dei Bosniaci in Italia (Cibi): «La memoria di quello che è successo non può essere confinata in un libro, deve essere viva e attiva - dichiara - oggi nulla è garantito da solo, né la pace, né la dignità, ma dobbiamo difenderlo tutti i giorni. Abbiamo il dovere morale di parlare per prevenire e difendere i valori universali: vediamo Gaza e l’Ucraina e pensiamo che forse non abbiamo imparato dal passato. Se sapremo trarre le giuste lezioni da Srebrenica allora le vittime non saranno morte invano».
Concorde anche Amel Silnovic di Dzemat ILM Piacenza: «Se è vero che in Bosnia da trent’anni non è avvenuto più nulla di così tragico, altrove la storia si ripete - dice - a Gaza anche l’altro ieri sono morte 800 persone mentre erano in attesa per ricevere degli aiuti umanitari, sono stati uccisi dall’uomo nella sua forma più spietata e folle».
La manifestazione continua fra canti e letture: intervengono anche l’imam Muamer Kozica, il consigliere del Comune di Piacenza Stefano Perrucci, il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Lodovico Albasi (chiamato a leggere un messaggio della deputata Paola De Micheli), Nadia Gouhai della moschea di Piacenza, la segretaria cittadina del Pd Michela Cucchetti, il segretario della Uil Francesco Bighi (che ha parlato anche a nome di Cgil e Cisl), il diacono Emanuele Vendramini e il giornalista Emanuele Giordana. Presente anche l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia rappresentata dal segretario Yassine Baradai.