Pellet dall'Ucraina frodando il fisco, evaso un milione di euro

L'Ufficio delle Dogane di Piacenza scopre una catena di società intestate a persone senza fissa dimora. Cinque denunciati, tra cui un consulente fiscale

Redazione Online
April 18, 2025|69 giorni fa
L'indagine è stata compiuta dal reparto antifrode dell'Ufficio delle Dogane di Piacenza
L'indagine è stata compiuta dal reparto antifrode dell'Ufficio delle Dogane di Piacenza
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Hanno sottratto al fisco oltre un milione di euro importando pellet dall'Ucraina tramite società intestate a persone senza fissa dimora. Il Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Piacenza ha denunciato cinque persone, tra cui un consulente fiscale, indagate a vario titolo per occultamento delle scritture contabili, omessa presentazione delle dichiarazioni Iva, riciclaggio, autoriciclaggio e sostituzione di persona, commessi nel corso del triennio 2021-2023, nell’ambito di una articolata attività investigativa delegata dalla Procura della Repubblica di Piacenza, in seguito ad una informativa di reato su una società avente sede legale in Piacenza e dedita alla vendita di pellet combustibile di origine ucraina.
È stata constatata, appunto, l’evasione dell’Iva per un ammontare di oltre un milione di euro.
L'indagine, condotta attraverso approfonditi accertamenti contabili e di polizia, ha preso le mosse dal monitoraggio delle società piacentine che presentavano dichiarazioni doganali in Slovenia, in regime 42, ossia quel particolare regime doganale che consente di importare e immettere in libera pratica merci estere, senza pagare l’Iva alla Dogana, in quanto all’atto dell’importazione si dichiara che l’immissione in consumo avverrà in altro Paese comunitario. L’Ufficio delle Dogane ha così scoperto che il pellet veniva introdotto nel mercato italiano dal destinatario senza mai assolvere l’Iva e gli altri obblighi fiscali.
Ha destato particolare sospetto, in una prima fase delle indagini, la circostanza che il legale rappresentante della società piacentina fosse un cittadino romeno privo di utenze, che non aveva mai svolto attività di lavoro in Italia. Con la collaborazione del Centro di Cooperazione di Polizia e Dogana del Ministero dell’Interno competente per la Romania è emerso come il cittadino romeno fosse stato detenuto in un istituto penitenziario in Romania per vari reati al Codice della strada.
L’accesso successivamente eseguito dai funzionari doganali alla sede legale di Piacenza ha così permesso di dimostrare che si trattava a tutti gli effetti di una società missing trader. Dalle indagini è emerso anche il coinvolgimento di un uomo di nazionalità italiana con gravi precedenti in ambito tributario e extra tributario, nonché di altri italiani, tra cui un consulente fiscale, che avevano creato una attività economica strutturata con una serie di intermediari di “comodo”, italiani ed esteri, in particolare in Irlanda e in Repubblica Ceca.
L’organizzazione criminale, con un volume d’affari mai dichiarato di circa 4 milioni e 600mila euro e un profitto stimato di circa 670mila euro, intestava le società di comodo coinvolte nel traffico di pellet a persone fisiche senza fissa dimora e apriva i conti correnti on line con numeri di telefono intestati a persone fragili, in carico ai servizi sociali, compiendo quindi vere e proprie sostituzioni di persona.
A seguito delle indagini e della segnalazione dell’Agenzia delle Dogane, l’Agenzia delle Entrate ha disposto la cessazione d’ufficio della partita Iva, con conseguente interruzione dell’attività e avvio delle procedure di accertamento e riscossione dei tributi evasi.