Gasolio agli sgoccioli e pompe “rotte” la Regione pensa ai benzinai comunali

Peggiora - proprio mentre aumentano i turisti - il caso Europam. Colla apre la strada a una possibile soluzione con i municipi

Elisa Malacalza
Elisa Malacalza
July 9, 2025|35 giorni fa
Uno dei tanti cartelli esposti nei distributori da via Manfredi a Ferriere
Uno dei tanti cartelli esposti nei distributori da via Manfredi a Ferriere
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Un possibile salvagente, ieri, dopo due mesi e mezzo di benzina a singhiozzo e disagi, l’ha lanciato il vicepresidente della Regione Vincenzo Colla. La proposta che viene avanti da Bologna, sul caso Europam, è quella di far traghettare i distributori - almeno nell’emergenza - sotto il controllo dei municipi. Una specie di commissariamento pubblico, in sostanza, con i sindaci-benzinai (usando una metafora, ovviamente) per dare risposta a chi, oggi, si trova a dovere fare i calcoli dei chilometri pur di sperare nel rifornimento. E c’è di più: perché tra temporali, danni e utilizzo “sì e no”, ci sono pure pompe andate in tilt, con l’assistenza che, secondo quanto ci viene riferito, non sarebbe poi stata in questi giorni così scontata.
Ieri a chiedere certezze per il destino dei distributori, soprattutto a Farini, Ferriere, Bobbio dove le alternative non ci sono, è stato il consigliere dem Lodovico Albasi, in Regione, con la capogruppo Paolo Calvano. La richiesta è stata quella di definire rapidamente «un piano di salvaguardia dei servizi minimi di mobilità nelle aree interne per evitare che la rete distributiva del carburante venga ridimensionata» nei territori dell’Appennino: «La Regione non ha un potere diretto, ma vista l’importanza del tema siamo a disposizione per incontrare i territori e i sindaci interessati dal problema per cercare una soluzione, anche interloquendo con il gestore dell’impianto di distribuzione», spiega Colla che in una nota ricorda appunto come nel caso in cui il problema prosegua si possa anche valutare di affidare la gestione di impianti di distribuzione ai Comuni interessati. La Regione ha chiarito infatti che esiste uno strumento già previsto dalla propria normativa per garantire la continuità del servizio: e la giunta, ieri, ha ricordato che, come da delibera del consiglio regionale del 2002, è possibile autorizzare l’esercizio diretto di un impianto da parte del Comune, se il più vicino distributore dista oltre cinque chilometri. Si tratta di una misura di salvaguardia del servizio pubblico che può essere attivata in caso di persistente disservizio, come extrema ratio. Quando nessuno sembrava voler più gestire l’impianto di Ottone sulla “45”, fu l’allora sindaco Giovanni Piazza a volerla testare con un self-service che portava anche introiti al municipio, prima del subentro della nuova concessione.
«La Regione è consapevole della criticità sul caso Europam e, pur in un settore liberalizzato, è pronta a garantire una risposta concreta qualora l’operatore non assicuri un servizio adeguato alla collettività», precisa il consigliere regionale piacentino Albasi. « I territori dell’Appennino non possono essere penalizzati da scelte puramente commerciali che ignorano il loro diritto alla mobilità e alla vivibilità».
La sindaca di Ferriere Carlotta Oppizzi spiega che il suo territorio potrebbe rispondere ai criteri indicati: «Ma voglio leggere con attenzione la delibera del 2002», precisa. «Noi qui ormai da settimane siamo sempre al limite e ci stiamo avvicinando al periodo di maggior flusso turistico, quando vengono riaperte finalmente le seconde case e tanti turisti arrivano nel nostro Appennino. Il carburante ci serve, ma c’è sempre in quantità modeste e si rischia l’emergenza». Il sindaco di Farini Marco Paganelli spiega di aver contattato con gli altri amministratori sia Europam - «Ho chiesto ulteriori chiarimenti ma non ho avuto risposta» - sia la stessa Regione, a fine giugno: « Europam, stando a quanto ci risulta, non ha mai detto di voler chiudere o di volersene andare. Dobbiamo quindi capire come procedere. Sapevo della possibilità della gestione comunale, perché anche Matteo Rancan della Lega si era mosso chiedendo alla Regione una possibile soluzione. Dobbiamo verificarne la fattibilità, visto che lo stesso suolo è di proprietà privata. Abbiamo avuto anche il problema di una pompa di benzina non più funzionante. Si naviga a vista».
A Ferriere ieri intanto il gasolio atteso non è arrivato. L’unico impianto che riesce a erogare con regolarità, tra Valnure e Valtrebbia, è quello di Grazzano Visconti al momento. E poi c’è l’altro tema, che rischia di diventare emorragico: ed è quello dei gestori, altre vittime di questa situazione surreale, pagati in base al volume di carburante venduto. Il carburante che non c’è.