Padre Rapacioli: «Missionari essenziali nel dialogo tra culture»

Intervista al piacentino nominato superiore generale del Pontificio istituto missioni estere

Federico Frighi
Federico Frighi
July 8, 2025|35 giorni fa
Padre Rapacioli: «Missionari essenziali nel dialogo tra culture»
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Da lunedì mattina guida un piccolo esercito di 397 missionari presenti in 19 Paesi del mondo. Padre Francesco Rapacioli, piacentino, nato a Parigi da padre e madre emigranti morfassini - «Papà Giuseppe, mamma Maria, tanto per essere in tema di Sacra Famiglia» ride al telefono da Roma - è dunque il nuovo superiore generale del Pime, il Pontificio istituto missioni estere. Una realtà della Chiesa cattolica che compie oggi 175 anni ed è nata come espressione della missionarietà della Chiesa Ambrosiana e più in generale italiana. La sede generalizia è a Milano e il seminario a Monza.
«E’ una nomina che ho appreso con sentimenti di orgoglio, di gratitudine ma anche di timore perché si tratta di una grande responsabilità». «Con la scelta del 1989 di accogliere candidati dai paesi dell’Est, gradualmente si è vissuta una internazionalizzazione dell’istituto - osserva - per cui oggi abbiamo parecchi missionari di ogni nazionalità E’ un arricchimento, perché si tratta di una comunità estremamente variegata, che fornisce nuove prospettive ed energie ma nello stesso tempo è anche un po’ una sfida perché la comunità non è più solo italiana».
Ciò che unisce questa variegata comunità è la missione. Che è cambiata rispetto al secolo scorso. Oggi viene svolta in cerca di evangelizzare attraverso il servizio, la promozione della convivenza tra comunità diverse e anche per chi si sente interpellato attraverso l’annuncio evangelico che ancora adesso fa sì che persone anche di altre culture decidano di divenire parte della Chiesa cattolica.