Intervento per una lite, la polizia locale trova un latitante
L'uomo doveva scontare una condanna a quattro anni per furti in casa. Ha mostrato un documento falso agli agenti della municipale Valnure Valchero
Cristian Brusamonti
June 23, 2025|2 giorni fa

Intervengono in casa per maltrattamenti da "codice rosso" ma si trovano davanti ad un latitante, ricercato da quattro anni per furti commessi nel Piacentino e nel Pavese. È successo nella serata di sabato sulle colline della Valnure dove un 48enne albanese è finito in carcere dopo aver presentato alle forze dell'ordine una falsa carta d'identità. E' stato arrestato.
Tutto è iniziato nella serata di sabato quando la polizia locale Valnure Valchero è intervenuta su segnalazione di una lite tra due giovani minorenni e la loro tutrice. Ma quando sono arrivati sul posto, in casa hanno trovato anche un uomo, che non fa parte del nucleo familiare, al quale gli agenti hanno chiesto di identificarsi. L'uomo ha presentato una carta d'identità romena che però è apparsa inverosimile agli agenti, che hanno richiesto il supporto dei carabinieri del Radiomobile.
È emerso, dopo la procedura di identificazione, che il documento era falso. Si trattava invece di un 48enne albanese e che, per di più, era pure ricercato da circa quattro anni dalla giustizia: doveva scontare oltre due anni di carcere per reati contro il patrimonio ma si era sempre reso irreperibile. Almeno fino a sabato sera quando, per un motivo completamente diverso, l'uomo si è trovato inaspettatamente faccia a faccia con le forze dell'ordine aprendo la porta di casa.
L'albanese - inizialmente condotto in carcere a Piacenza - è finito in tribunale, davanti alla giudice Anna Freschi e al pm Sara Macchetta, nel processo per direttissima. Difeso dall'avvocato Andrea Sagner, il 48enne ha ammesso le sue responsabilità (che nulla hanno però a che vedere con il caso di "codice rosso") ed ha chiarito che si trovava in zona per effettuare dei lavoretti come muratore. Così la giudice ha convalidato l'arresto e l'uomo è finito in carcere, dove sconterà la pena prevista di due anni, 15 mesi e 18 giorni.