I presidi unanimi: «Tutti i cellulari devono rimanere chiusi negli zaini»

Giro d’orizzonte tra i dirigenti degli istituti superiori dopo la stretta sugli smartphone ordinata dal ministro Valditara

Elisabetta Paraboschi
|44 giorni fa
I presidi unanimi: «Tutti i cellulari devono rimanere chiusi negli zaini»
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C’è chi già si è dotato di armadietti con la serratura e chi invece ha optato per le più economiche “tasche” appese alla parete. La maggior parte però raccomanderà ai propri studenti di tenere il cellulare ben chiuso nello zaino oppure di lasciarlo a casa. Le scuole si preparano all’apertura del primo anno scolastico “offline” fortissimamente voluto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che con una circolare ministeriale ha esteso alle superiori un divieto già in vigore da tempo nei cicli precedenti. Ogni scuola, nell’ambito della propria autonomia, è però chiamata a decidere come far rispettare la nuova regola: un unico modello non c’è per lo spazio dove poter riporre lo smartphone o le sanzioni in caso di trasgressione.
«Nelle scuole che dirigo gli studenti lasceranno i cellulari negli armadietti che già ci sono in classe - spiega Alberto Mariani, dirigente del campus Raineri Marcora e dell’Isii Marconi - e li riprenderanno alla fine della mattinata. Sono anche previste sanzioni, ma non repressive, bensì in chiave formativa. Abbiamo inoltre pensato di organizzare dei momenti con le classi, soprattutto le prime, per condividere la nuova normativa perché riteniamo importante spiegarla. Personalmente ritengo che questo divieto sia importante perché oggi i ragazzi hanno difficoltà a leggere, scrivere e concentrarsi».
Concorde anche la dirigente del liceo Gioia Cristina Capra: «Nella nostra scuola i cellulari non verranno ritirati, ma dovranno essere tenuti spenti negli zaini - sottolinea - sono anche previste sanzioni, ma l’intenzione è quella di lavorare con i ragazzi soprattutto sull’educazione al rispetto della norma».
La stessa scelta è stata fatta anche al Polo Volta di Castelsangiovanni: «Abbiamo già discusso la questione con il collegio docenti e nei prossimi giorni anche il consiglio d’istituto si pronuncerà per l’approvazione del nuovo regolamento – spiega la dirigente Simona Favari – non si tratta semplicemente di un divieto, ma di un’occasione di riflessione educativa. Ai ragazzi viene richiesto uno sforzo, e noi chiediamo loro di viverlo non come una punizione, ma come la possibilità di riscoprire la socialità, di imparare a gestire le tecnologie con maggiore consapevolezza e di migliorare la qualità dell’apprendimento. Nei primi mesi adotteremo un approccio di accompagnamento: i ragazzi verranno invitati al rispetto delle nuove regole tenendo i cellulari negli zaini, senza procedere immediatamente con le sanzioni, che pure sono definite nel regolamento. Ho invitato i docenti a prestare attenzione alla coerenza educativa, ricordando che è importante che anche noi adulti diamo l’esempio. Dopo i primi mesi raccoglieremo le impressioni degli studenti nelle assemblee di classe, per capire se da questo cambiamento possano emergere anche opportunità nuove, e come eventualmente migliorare il percorso».
All’istituto Romagnosi-Casali invece sono state acquistate delle “tasche” da appendere in classe in cui i ragazzi potranno depositare gli smartphone: «Non abbiamo i fondi per comprare gli armadietti con le chiusure di sicurezza - chiarisce la dirigente Raffaella Fumi - l’alternativa per gli studenti è quella di tenere i cellulari nello zaino oppure non portarli a scuola».
Stessa scelta per il liceo Respighi: «Dato che ogni scuola può decidere in che modalità far rispettare la normativa, noi abbiamo deciso che sperimenteremo delle tasche da appendere in ogni classe – spiega la dirigente Elisabetta Ghiretti – gli studenti potranno depositare lì i loro cellulari all’inizio della mattinata».
«Per regolamento i cellulari erano già vietati, anche se inizialmente prevedevamo le deroghe perché alcuni insegnanti li facevano utilizzare a scopo didattici - spiega Elena Camminati, dirigente dell’istituto comprensivo Gandhi di Rottofreno e San Nicolò - ma da due anni ci siamo dotati di tablet per quasi tutti gli studenti, per cui il cellulare non si utilizza».