Dagli assedi ai matrimoni dei vip: il castello di Rivalta compie mille anni

Il maniero, custodito per oltre 700 anni dalla famiglia Landi, è oggi tra i più fotografati d'Italia. Alle 16.30 di oggi la messa col vescovo Cevolotto

Elisa Malacalza
Elisa Malacalza
|11 giorni fa
Il castello di Rivalta
Il castello di Rivalta
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Sono oltre 400 i castelli nel Piacentino. Ma oggi uno diventa una vera e propria reggia, almeno nel cuore dei tantissimi che qui hanno di sicuro almeno un ricordo: è il castello di Rivalta che, con la chiesa dove oggi - 11 ottobre - alle 16.30 arriverà il vescovo Adriano Cevolotto per la messa, festeggia mille anni di vita, di avventure, di pezzi di storia, di incredibile bellezza e anche di insegnamento: colpito dalle cannonate, infatti, è rimasto in piedi, è rinato. E oggi è tra i più fotografati d’Italia dai turisti di tutto il mondo, patria scelta dallo stilista Giorgio Armani per l’ultimo saluto e anche dall’eroe dei Dardanelli Enrico Millo, solo per citarne due. Esempio vivo dell’economia curtense medievale, il borgo, tutto intorno al maniero, ospitava già dal 1515 ogni mercoledì un mercato, tanto era felice e lungimirante la sua economia. E per descrivere il castello, di certo, non basterebbe un libro, e neppure un’enciclopedia: citiamo il magnifico salone quattrocentesco lungo 23 metri, i vessilli usati dalle navi cristiane alla battaglia di Lepanto, le “incursioni” dell’adorabile scatenata Margaret d’Inghilterra, i galà, i restauri, le scoperte da lasciare a bocca aperta gli archeologi, il fantasma del cuoco Giuseppe e non solo, i matrimoni degli ultra-vip, e poi gli assedi che non possono mancare in un castello che si rispetti e che in questo caso restano incisi nei muri.
Pensiamo a Bianchina, moglie di Obizzo Landi detto "Versuzo", personaggio che sembra uscito da un romanzo. E anche un po’ dall’Iliade: infatti la bellezza di Bianchina, pari a quella di Elena di Troia, attira l’attenzione di Galeazzo Visconti. Il principe la insedia, la insedia, la insedia, fino a quando il marito di lei non rivolge contro al milanese gli armati. E allora Visconti cinge d’assedio la rocca di Rivalta, dando origine a tutta un’altra storia. Fiat pax? Ma no. La popolazione e Rivalta soffrirono depredazioni e danni altre volte, anche nel 1746, durante la guerra fra austriaci e franco-spagnoli, quando venne distrutto in parte il castello, la canonica fu saccheggiata e il parroco percosso.
Oggi - e con tanti eventi nelle prossime settimane - è però il tempo di dire “Buon compleanno” al castello custodito per oltre 700 anni dalla famiglia Landi, e che sembra uscire per fortuna da una fiaba e non più da una guerra. Arrivano i primi auguri: tra cui quelli del principe e gran maestro del sovrano militare dell’ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, John Dunlap: l’augurio è che «Rivalta sia non solo bellezza e storia ma anche segno di armonia tra tradizione e futuro, di fede e impegno civile». In tarda serata, i fuochi d’artificio, visibili anche dalla sky-line incredibile che toglie il fiato ogni volta che qualcuno percorre il ponte di Tuna.