Acer: «Morosità in diminuzione, falsi i dati di Vignali (FI)»

Il consigliere regionale di Forza Italia, sostenuto dal collega di Fdl Tagliaferri, aveva parlato di 18 milioni di euro. «Calcolo frutto di errori grossolani»

Gustavo Roccella
Gustavo Roccella
|39 giorni fa
La sede di Acer Piacenza
La sede di Acer Piacenza
2 MIN DI LETTURA
«Se fossero dati veri, sarebbero sì di una gravità eccezionale. Peccato che siano completamente falsi».
E’ tranchant la replica dell’azienda Acer Piacenza sull’allarme sollevato dal consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Vignali, e rilanciato dal collega di FdI, Giancarlo Tagliaferri, riguardo alla morosità degli inquilini delle case popolari. Mettendo a confronto, a suo dire, gli importi dei canoni non riscossi nelle varie province dell’Emilia Romagna, Vignali ha puntato il dito sulla realtà piacentina definendone «pessimo» il dato sulla morosità, «con canoni per 18.043.373 euro ancora da riscuotere più 285.432,41 ormai inesigibili», numeri che «per canoni da riscuotere fanno di Acer Piacenza la seconda peggiore azienda casa regionale in numeri assoluti (superata solo da Bologna con 32.637.552 euro) ma di gran lunga l’ultima in proporzione agli abitanti dei rispettivi bacini provinciali».
«Utilizzando i dati a lui forniti dall’azienda lo scorso 30 maggio con l’ammontare dei crediti dal 2020 al 2024», Vignali, ricostruisce Acer il conteggio effettuato dall’esponente forzista, «ha pensato di sommare le morosità complessiva fotografata ciascun anno (che varia da un minimo di 3 milioni e 548mila euro del 2023 a un massimo di 3 milioni e 698mila euro del 2020) producendo un risultato sensazionale e sensazionalistico: 18 milioni, che collocherebbero, tra l’altro, la virtuosa Piacenza – fiore all’occhiello regionale per il contenimento della morosità - in fondo alla classifica delle Acer emiliano romagnole».
«Per capirci meglio», continua la nota di Acer, «nel 2024 la nostra azienda aveva 117 anni; quest’anno 118; l’anno prossimo, anziché 119, seguendo il metodo di calcolo di Vignali ne avrebbe, ne avrebbe 117+118, cioè 235».
«Un errore così grossolano potrebbe anche far sorridere», d’altro canto «porta l’Azienda a fare alcune riflessioni. Le Acer, come è noto, svolgono il loro compito in un tessuto socioeconomico di per sé fragile. La morosità ne è solo una delle sfaccettature. Per questo, il lavoro svolto soprattutto (ma non solo) dall’ufficio recupero crediti e da quello legale in questi anni ha avuto esiti più che lusinghieri in termini di riscossione dei canoni, tanto da portare Piacenza ai primi posti per un livello di morosità minima rispetto alla media regionale.
Il dato della morosità annua (differenza tra emesso e incassato), nel 2024 è pari al 10,7%, più bassa della media degli ultimi dieci anni: ben il 13% in meno».
Non solo. Il risultato, rimarca Acer Piacenza, «è ancora più straordinario se si considera che il nostro canone medio è il più basso della regione: 118 euro contro i 146 euro della media regionale. Nessun alloggio è occupato abusivamente, a differenza di altrove. Gli alloggi sono occupati all’87% contro l’83% della Regione. E, nel solo 2024, gli alloggi messi a disposizione dei Comuni sono stati 128».
«Questi sono dati inconfutabili, sono dati di bilancio, reali e certificati. E sono “fatti” lontani anni luce da quelli comunicati dal consigliere Vignali e diffusi a mezzo stampa», rinfaccia Acer all’“azzurro” sottolineando che «il danno che certe affermazioni non verificate comportano – in particolare in un contesto così “vulnerabile” come quello delle case popolari – va ben oltre la mattina di lavoro degli uffici distolti dalle loro funzioni per cercare di capire l’origine di dati completamente falsi». Ed è «la sensazione di insicurezza generata e alimentata in primo luogo da chi ricopre un ruolo istituzionale che ha il dovere nei confronti dei cittadini non solo di leggere i dati, ma analizzarli e – se di difficile comprensione – approfondirli prima di informarne la stampa».
E se il collega Tagliaferri (FdI) si è affrettato a presentare un’interrogazione in cui, nell’evidenziare come «emblematico il caso Piacenza», chiede alla Regione di «fermare il declino» dell’edilizia residenziale pubblica in Emilia-Romagna, Acer Piacenza lo richiama, a sua volta, a un supplemento di «attenzione» anziché, « nella foga di attaccare a testa bassa, parlare di “sistema al collasso” e di “declino, sprechi, inefficienze e mala gestione”».